Nuova ricerca: raffreddare il cervello dei pazienti colpiti da ictus potrebbe migliorare notevolmente il loro recupero

Lo studio condotto da un gruppo medico scozzese, apre nuove strade per accelerare il recupero delle persone colpite da ictus

I medici scozzesi stanno valutando nuovi dati provenienti da tutta Europa, sono convinti che l'ipotermia indotta applicata ai pazienti colpiti da ictus, può aumentare i tassi di sopravvivenza e ridurre i danni al cervello.
Lo studio sulla nuova terapia di cura si basa sul raffreddamento del corpo dei pazienti tramite gocce ghiacciate, somministrate per via endovenosa con compresse per il raffreddamento applicate sulla pelle; questa procedura medica abbassa la temperatura corporea a circa 35°C, solo un paio di gradi sotto il livello normale.
La tecnica pone il corpo del paziente in uno stato d’ibernazione artificiale, in questa situazione il cervello può sopravvivere con meno afflusso di sangue, ciò permette ai medici di avere più tempo prezioso a disposizione per intervenire sulla rottura dei vasi sanguigni o sull'arteria bloccata.
Il dottor Malcolm Macleod, direttore del Centre for Clinical Brain Sciences dell'Università d’Edimburgo, ha detto:
"Le nostre stime indicano che l'ipotermia, ogni anno, potrebbe aiutare a sopravvivere più di 40.000 cittadini europei".
Gli scienziati sono riuniti a Bruxelles per definire, a livello europeo, le modalità d'applicazione del nuovo protocollo medico.

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