Nuova ricerca i single non hanno una sana alimentazione

Il numero di persone che scelgono di vivere da soli, secondo recenti studi è in costante aumento. Perché non è salutare vivere da soli? Dan Nosowitz scrive:
«Vivere da soli può essere molto divertente ma si scopre che, se tenete alla vostra salute, ci sono molte ragioni per non farlo. La dottoressa Katherine Hanna e il dottor Peter Collins, della School of Exercise and Nutrition Sciences, hanno analizzato 41 studi precedenti per indagare il legame tra il vivere solo e l’assunzione di cibo e di nutrienti. Il documento, la prima rassegna completa di ricerca che indaga i legami tra il vivere da solo e l’assunzione di cibo, è stato pubblicato su The Journal Nutrition Reviews.
La dottoressa Katherine Hanna ha detto:
“Abbiamo analizzato un flusso costante di studi che ha esaminato i problemi di salute che possono derivare dal vivere da soli, uno studio del 2013 ha trovato un tasso di mortalità più elevato, per esempio. Una nuova ricerca presso l’Istituto di Tecnologia del Queensland in Australia ha dato un’occhiata più dettagliata su un argomento che è di particolare interesse per noi: la dieta del single. I risultati non sono buoni. I nostri studi hanno scoperto che le persone che vivono da sole hanno una bassa varietà di assunzione di cibo e un minor consumo di alcuni gruppi principali di alimenti come frutta, verdura e pesce. Il numero di persone che vivono da soli nel mondo sviluppato è in aumento, nel 2010, il 23 per cento delle famiglie in Australia era composto di single“.
La ricerca, incentrata sui single australiani, secondo gli autori è il primo studio completo per esaminare i legami tra vivere da soli e l’alimentazione. E’ emerso che le persone che vivono da soli tendono ad avere una cattiva alimentazione, e soprattutto, tendono ad avere un minore consumo di frutta, verdura e pesce. La teoria alla base di questa scelta è che la frutta, verdura e pesce fresco sono più deperibili di alimenti surgelati o cibi già pronti, quindi richiedono viaggi più frequenti ai mercati, supermercati o fruttivendoli, con costi aggiuntivi per l’utilizzo di mezzi di trasporto e più tempo da dedicare a fare la spesa senza l’aiuto di un partner.
E, poi, per esempio comprare, un’intera “spaghetti squash” (è una specie di zucca, quando è cotta l’intera polpa, sfila via come veri spaghetti), potrebbe essere uno spreco: se si sta cucinando per quattro, quella singola zucca sarà mangiata in fretta, prima che vada male. Ma per una sola persona? Si può mangiare solo una parte, il resto andrà male prima di poterlo mangiare, ciò non ha un buon senso economico.
L’indagine riporta anche che l’inadeguata competenza di cottura dei cibi e la mancanza di motivazione per cucinare potrebbe essere la causa di una cattiva alimentazione tra coloro che vivono da soli, specialmente gli uomini. Troppi uomini single rispetto alle donne, si trovano ad avere una cattiva alimentazione, ciò può essere dovuto a indirizzi socio-culturali che costringono il sesso forte a non imparare mai a cucinare».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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