Mondo scientifico in fibrillazione, creato in laboratorio fegato umano per i trapianti

Scienziati britannici, per la prima volta al mondo, utilizzando le cellule del cordone ombelicale, hanno creato in laboratorio un tessuto epatico umano. La tecnica che ha generato il "mini fegato", grande come una moneta, è il primo passo per generare altri organi per i trapianti.
Descritto come “momento di Eureka„ dai ricercatori dell’università de Newcastle, il tessuto è stato già utilizzato per testare la tossicità dei medicinali sul fegato, in sostituzione di esperimenti analoghi fatti su cavie animali. In cinque anni, il tessuto epatico creato artificialmente, potrà essere usato per riparare fegati danneggiati da ferite, malattie, cirrosi epatica e dosi eccessive di paracetamol. In 15 anni si conta di creare un fegato completo per il trapianto.
Il tessuto del fegato, nuova speranza per i trapianti, è stato creato prelevando cellule formative dal cordone ombelicale. In collaborazione con esperti americani che hanno messo a disposizione un "bioreattore", gli scienziati di Newcastle sono riusciti a separare le cellule formative presenti nel cordone ombelicale e a farle moltiplicare rapidamente, all’interno del bioreattore, liberandole dalla forza di gravità. Alimentando le cellule con ormoni e prodotti chimici, le cellule vengono successivamente trasformate in tessuto epatico.
Colin McGuckin, professore della medicina rigeneratrice all’università di Newcastle, ha spiegato che i mini fegati vengono costruiti in laboratorio e dati alle case farmaceutiche per testare nuovi medicinali. In questo modo si evita quello che è accaduto recentemente quando sei pazienti volontari hanno avuto problemi di tossicità ingerendo nuovi farmaci. Il nuovo tessuto epatico, ha la particolarità di generarsi rapidamente. Utilizzato come la macchina per la dialisi per i malati di reni,  servirà per mantenere in vita pazienti con problemi epatici, in attesa di un nuovo trapianto da donatore e in futuro (tra 15 anni) quello che verrà fornito dai laboratori.
Il team di Newcastle è euforico, per la prima volta al mondo ha generato il mini fegato utilizzando il cordone ombelicale, a differenza di altri ricercatori che hanno generato cellule del fegato prelevandole dagli embrioni. Sono convinti che la loro tecnica sia la più adatta e accettabile per creare grandi sezioni di tessuto epatico senza problemi morali, collegati all’uso di cellule embrionali. Contano di creare una banca registro mondiale per erogare in tutto il mondo mini fegati per curare i malati di fegato.
Liberamente tradotto da DailyMail

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13 thoughts on “Mondo scientifico in fibrillazione, creato in laboratorio fegato umano per i trapianti

  1. Un’altra notizia che riempie di speranza….

    E un risultato ottenuto attraverso un utilizzo etico e libero della scienza…

    Senza condizionamenti da parte di cattolicissime istituzioni…

    Da noi in italia, per una ricerca fatta utilizzando cellule del cordone ombelicale e cellule embrionali, sarebbe scoppiato il finimondo…

    E sarebbe scattata anche qualche manetta…

    Ma da noi è medioevo, si sa…!

  2. speriamo si continui così e che magari si vada anche oltre…

    un abbraccio grande caro Pat!!!

  3. Bene!!! E’ una bellissima notizia, che dà speranza a tanti malati e che apre le porte a nuove scoperte per il futuro.

    Doppiamente bella, perché si utilizza il cordone ombelicale, “in sostituzione di esperimenti analoghi fatti su cavie animali”, così non si fanno soffrire (e spesso inutilmente!) esseri viventi.

    Un bacione per te*

  4. nn mi sembra vero.sn stra contenta.finalmente una buona notizia x me.un fegato nuovo con le mie cellule.finalmente posso sperare anch io in un trapianto.

  5. Sono seriamente contento per chi spera in un trapianto di fegato….ma se posso permettermi di ironizzare sarebbe utile anche a tanti di noi che il fegato SE LO MANGIANO ogni giorno di più sentendo tutte le storture del nostro mondo progredito e bestiale allo stesso tempo!!!!

    Saluti S/FEGATATI!!!!!

  6. Ciao catrissimo amico mio,questa è una magnifica notizia,e speriamo che nel tempo riescono anche a trovare la soluzione per altri organi,ti lascio con l’augurio di un felice giorno olive dolci.

    🙂

    L’ESPLORATORE

  7. La ricerca può essere guardata in modo ambivalente. Certo, mi fa piacere che nuove possibili terapie possano prendere piede. Mi chiedo però se non si potesse fare di più anche con le armi già a nostra disposizione. Insegnando ai bimbi per esempio come ci si deve nutrire, fin dall’asilo. Ma penso che forse questo andrebbe contro le multinazionali dell’alimentazione o mi sbaglio?

    Ciao Giulio

  8. e tu, nel frattempo, hai cambiato template??

    dov’è finito il muretto di Arcore?

    :-))

  9. ….Bene, Ratzinger da qualche segnale di apertura…

    Poi, a pensarci, per l’utilizzo che si fa delle cellule dei cordoni ombelicali (creme e cremine…vabbè che servono pure quelle, ma…), un utilizzo alternativo in nome della ricerca scientifica, è quantomeno auspicabile…

    Grazie per le informazioni sul capolarato settentrionale!!!!

    Sei un mito!!! E’ difficilissimo trovare qualcosa in rete…

    e…rivogliamo il muretto di Arcore, su cui farla…!!!!

    🙂

  10. Loreanne Recentemente il Papa ha parlato della ricerca, con una leggera apertura da parte della Chiesa. Lanci di agenzia in merito qui – Papa apertura alle staminali. Ciao e grazie per il commento*

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