Misteriosa malattia da svapo caratterizzata da cellule adipose nel polmone

I medici in precedenza hanno identificato una caratteristica non riconosciuta della malattia respiratoria legata allo svapo, emersa negli ultimi mesi negli Stati Uniti: all’interno dei polmoni di un gruppo di pazienti sono state trovate cellule immunitarie chiamate macrofagi contenenti numerose gocce oleose, cariche di lipidi.
La scoperta può consentire ai medici di diagnosticare definitivamente la nascente sindrome, intervenendo rapidamente per fornire il giusto trattamento medico in tempi più brevi.
Ricercatori dell’Università Utah Health recentemente hanno riportato i risultati in una lettera pubblicata sulla rivista New England Journal of Medicine.
I pazienti con danno polmonare associato allo svapo lamentano tosse secca, dolore toracico, respiro corto, dolore addominale, nausea e vomito. Spesso hanno anche febbri, dolori muscolari e sudori notturni. I pazienti sono trattati con cure di supporto, incluso l’ossigeno; quelli più gravi sono trattati con steroidi anti-infiammatori.
I casi lievi migliorano entro 5-7 giorni, quelli più gravi possono richiedere settimane per riprendersi; altri devono essere ricoverati nell’unità di terapia intensiva, assistiti dal supporto vitale dei macchinari.
Scott Aberegg, pneumologo di terapia intensiva presso l’Università Utah Health, principale autore dello studio, ha detto:
«È emerso che questi macrofagi carichi di lipidi possono rivelarsi utili per confermare o escludere questa malattia; essere utili anche per capire che cosa sta causando questa malattia».
Le scansioni polmonari di pazienti con malattia da svapo hanno evidenziato una grave polmonite virale o batterica, ma questi test sono negativi. La diagnosi invece è stata basata sull’esclusione di cause conosciute di malattie respiratorie simili combinate con la consapevolezza che il paziente ha una storia di svapo.
I ricercatori al momento della presentazione dei risultati per la pubblicazione hanno identificato i macrofagi carichi di lipidi in sei casi osservati all’ospedale University of Utah di Salt Lake City. Le cellule sono state trovate in campioni dopo aver eseguito una procedura chiamata lavaggio broncoalveolare, dove il liquido è spruzzato in una piccola sezione dei polmoni e poi recuperato per l’esame.
I macrofagi sono un tipo di cellule del sistema immunitario, si concentrano nei punti d’infezione per svolgere il compito di ripulire i detriti. La colorazione con un liquido chiamato “Olio rosso O” ha evidenziato gocce oleose disseminate in queste cellule.
Scott Aberegg ha aggiunto:
«Sono cellule molto particolari, spesso non le vediamo. Il team di ricercatori per questo motivo ha iniziato ad analizzare attentamente il motivo per cui erano lì, probabilmente come detriti nei polmoni, introdotti attraverso lo svapo».
I medici hanno fatto eseguire il test sul primo paziente in fase di svapo, trattato all’Università Utah Health nel luglio 2019, dopo che il medico di riferimento aveva suggerito che poteva soffrire di polmonite lipoidea.
La condizione è stata diagnosticata mediante screening per macrofagi carichi di lipidi. I medici dopo aver trovato il marcatore in questo paziente, hanno eseguito lo stesso test in pazienti successivi sospettati di soffrire della malattia da svapo, tutti erano positivi.
I ricercatori da quando hanno presentato i loro risultati per la pubblicazione, nei pazienti esaminati hanno visto salire a dieci il numero di casi di malattia da svapo con macrofagi carichi di lipidi. Settimanalmente si presentano nuovi casi.
Resta da stabilire se la malattia respiratoria in fase di svapo sia una sorta di polmonite lipoidea: nonostante le somiglianze, ci sono anche differenze. La classica polmonite da lipoide rispetto alla malattia da svapo, tipicamente è osservata negli individui più anziani, causata dalla respirazione accidentale di elementi a base di olio.
La polmonite da lipoidi si presenta in modo differente anche sui raggi X dei polmoni. Saranno necessari nuovi test per determinare se la malattia da svapo può essere classificata come un nuovo tipo di polmonite lipoide.
Scott Aberegg in conclusione ha detto:
«Dobbiamo determinare se queste cellule sono specifiche per la malattia o se sono presenti anche in pazienti in fase di svapo che non sono malati e non hanno sintomi. Vederle solo in pazienti che si ammalano, ci permetterà di iniziare a creare delle correlazioni tra ciò che stiamo vedendo nei macrofagi carichi di lipidi e qualsiasi elemento di olio nello svapo che potrebbe causare questa sindrome».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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