Microsoft su larga scala lancia il data center subacqueo alimentato da fonti rinnovabili

Microsoft ha lanciato un test quinquennale per un data center immerso nell’oceano raffreddato a poco prezzo. L’aria condizionata consuma in genere una grande percentuale dell’elettricità necessaria per alimentare i data center a causa della quantità di calore generata dai componenti dei computer.
Molti data center per mantenere bassi i costi si trovano nelle regioni fredde o vicino a fonti energetiche consistenti e abbondanti come le dighe idroelettriche. Microsoft nel 2016 ha sperimentato una versione ridotta del suo data center sommerso, soprannominato Project Natick Phase 1, ha dimostrato che una tale struttura poteva funzionare sotto l’oceano senza la necessità di manutenzione fisica. Visto il successo della prima fase del progetto, ha lanciato Project Natick Phase 2, è un prototipo su scala reale di una struttura commerciale che consentirà a Microsoft di comprendere l’economia dei data center sottomarini. Il prototipo delle dimensioni di un container per le spedizioni, sarà immerso in mare vicino alle isole Orkney, dove rimarrà per cinque anni prima di essere recuperato nel tentativo di dimostrare il successo dell’operazione senza manutenzione.

Cindy Rose, amministratore delegato di Microsoft UK in un post sul blog, ha detto:
«Nonostante sia potente come diverse migliaia di PC consumer di fascia alta, il data center utilizza energia minima perché è raffreddato naturalmente. E’ alimentato da energia rinnovabile proveniente dalle turbine a marea e dai convertitori di energia a onde del Centro europeo dell’energia marina, generano elettricità dal movimento del mare.
La creazione di soluzioni sostenibili è fondamentale per Microsoft, Project Natick rappresenta un passo avanti verso la nostra visione dei data center con il proprio alimentatore sostenibile.
E’ inconfutabile che quasi la metà della popolazione mondiale sia dislocata vicino a grandi specchi d’acqua. Avere un data center più vicino a miliardi di persone che utilizzano Internet, garantirà una più veloce e fluida navigazione web, lo streaming video e il gioco, mentre le aziende possono usufruire di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale».
Ridurre il consumo di energia dei dati center in futuro potrebbe contribuire notevolmente alla riduzione delle emissioni di carbonio. Lo scorso anno i ricercatori hanno previsto che entro il 2025, i data center potrebbero arrivare a utilizzare il 20% di tutta l’elettricità disponibile nel mondo.
Il progetto Natick Phase 2 sarà alimentato da energia rinnovabile generata localmente nelle isole Orkney. Il ministro dell’Energia scozzese Paul Wheelhouse ha affermato:
«La Scozia con il supporto politico sull’ambiente, la catena di approvvigionamento, le risorse e competenze nel campo delle energie rinnovabili, è il luogo ideale per investire in simili progetti. Chiaramente questo sviluppo è una buona notizia anche per l’economia locale nelle isole Orkney, una spinta verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Aiuta a rafforzare la posizione della Scozia come campione delle nuove idee e innovazioni che daranno forma al futuro».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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