Manifestanti e cittadini in Myanmar utilizzano dispositivi alternativi per aggirare la censura

Centinaia di migliaia di manifestanti e cittadini in Myanmar per evitare un giro di vite sull’uso di Internet da quando i militari hanno preso il potere quasi due mesi fa, stanno trovando modi alternativi per comunicare online, scaricando strumenti per aggirare le restrizioni della censura. Recorded Future Inc. società di sicurezza informatica con sede vicino a Boston, Massachusetts, ha evidenziato che i manifestanti si sono spostati su un sito mirror di Facebook sul dark web, hanno utilizzato app che si basano sulla tecnologia Bluetooth per continuare a scambiarsi messaggi e si sono rivolti a piattaforme di social media meno conosciute per rimanere in contatto.
I cittadini del Myanmar stanno seguendo l’esempio dei manifestanti a Hong Kong, Bielorussia e altrove che hanno trovato modi creativi per aggirare le restrizioni governative su Internet. I manifestanti di alcuni di questi paesi stanno ora fornendo guida e supporto al Myanmar con forum online che offrono suggerimenti su come i suoi cittadini possono rimanere in contatto.
Charity Wright, analista di intelligence sulle minacce informatiche presso Recorded Future, ha studiato l’impatto della repressione su Internet nell’ultimo mese e mezzo, ha affermato:
«Nella storia del Myanmar in tutti i colpi di stato e sconvolgimenti politici che hanno vissuto, questa sembra essere la prima volta che le persone hanno davvero avuto accesso a piattaforme alternative che hanno usato per raggiungere le organizzazioni internazionali e altri paesi per chiedere aiuto».
Anissa Wozencraft, analista di Recorded Future ha collaborato con Charity Wright per la ricerca, ha detto:
«La situazione in Myanmar vede il governo impegnato a bloccare diversi tipi di comunicazione e i cittadini che provano nuovi metodi per evitare la censura. Ciò significa che quello che sta funzionando ora per eludere le restrizioni governative, potrebbe non funzionare nelle prossime settimane».
Zaw Min Tun generale di brigata, portavoce della giunta militare, lo scorso lunedì nella capitale Naypyidaw, ai giornalisti ha detto:
«I militari in questo periodo non hanno alcuna intenzione di ripristinare i dati mobili perché alcune persone stanno usando Internet mobile per istigare atti distruttivi».
Recorded Future ha detto che la ricerca della popolazione di sistemi alternativi per comunicare online è conseguente al colpo di stato militare del 1° febbraio 2021, all’arresto di Aung San Suu Kyi e di membri del suo governo civile. Internet è stato temporaneamente chiuso del tutto, ora i leader del golpe lo stanno interrompendo di notte dalle ore 01:00 fino alle 09:00 di mattina.
Il movimento di protesta guidato dai giovani chiede il rilascio di leader civili tra cui Aung San Suu Kyi, il riconoscimento dei risultati delle elezioni del 2020 che il suo partito ha vinto con una valanga di voti e l’allontanamento dei militari dalla politica.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken in una dichiarazione ha detto:
«La giunta militare continua i suoi tentativi di ribaltare i risultati di un’elezione democratica reprimendo brutalmente manifestanti pacifici e uccidendo individui che chiedono semplicemente voce in capitolo sul futuro del loro paese».
Jorge Rios, amministratore delegato di Bridgefy ha detto che nelle prime 48 ore successive al colpo di stato, circa 1,4 milioni di persone in tutto il Myanmar hanno scaricato l’app di messaggistica Bridgefy, utilizzando il Bluetooth di un cellulare consente agli utenti di inviare messaggi offline ad altri utenti che si trovano in un raggio di 100 metri. È stata utilizzata dai manifestanti a Hong Kong e in Turchia.
Recorded Future ha detto che il 13 febbraio 2021, quasi due settimane dopo il colpo di stato, l’uso di Internet in Myanmar è sceso al 15% del traffico normale.
Charity Wright ha detto:
«I leader del colpo di stato hanno bandito Facebook il 4 febbraio 2021, provocando quel giorno nel paese un aumento del 7.200% nell’uso di reti private virtuali, o VPN».
Bloomberg ha riportato la testimonianza di una studentessa di 26 anni che vive a Yangon (ha chiesto l’anonimato per paura di essere rintracciata e arrestata dalle autorità), ha detto che da allora, solo quelli con accesso alle VPN che crittografano il traffico Internet e mascherano le identità – sono stati in grado di utilizzare Facebook.
Recorded Future ha aggiunto che i cittadini del Myanmar hanno utilizzato anche il browser Tor, che permette l’accesso all’internet sotterraneo o dark web. Il rapporto ha evidenziato che molti cittadini setacciavano i forum alla ricerca di informazioni su come evitare di essere scoperti. I vari forum quando hanno indicato che l’esercito stava cercando chiunque avesse Tor installato sul proprio dispositivo, il suo utilizzo è sceso.
La studentessa in conclusione ha detto:
«Normalmente non parliamo di VPN, non parliamo di Tor, ma li stiamo usando dal colpo di stato. Penso che faccia parte della nostra generazione, anche perché molti birmani sono stati in paesi stranieri per ricevere un’istruzione e sono stati esposti a questa tecnologia».

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