Malattie tropicali, la leptospirosi è in crescita nei paesi più poveri

La malattia tropicale a livello globale conosciuta come leptospirosi, secondo un nuovo studio è molto più grande di quanto in precedenza stimato, si traduce in più di un milione di nuove infezioni e circa 59.000 decessi l’anno.
Il professor Albert Ko, presidente del dipartimento di epidemiologia presso Yale School of Public Health, e colleghi hanno condotto una sistematica revisione degli studi di morbilità e mortalità pubblicate in precedenza, per la prima volta hanno definito un modello di malattia in grado di generare a livello mondiale una stima di leptospirosi umana. I risultati sono stati pubblicati il 17 settembre 2015 su PLOS Neglected Tropical Diseases.
La leptospirosi mentre è relativamente sconosciuta nel mondo sviluppato, è un flagello in crescita in ambienti poveri di risorse in tutta l’America Latina, Africa, Asia e nazioni insulari. Il batterio spirochete che causa la malattia presente nelle urine di topi e altri mammiferi, si diffonde attraverso l’agente patogeno che sopravvive nell’acqua e nel suolo finendo per infettare l’uomo attraverso le abrasioni della pelle.
La scoperta dimostra che la leptospirosi causa di morbilità e mortalità nel mondo è una delle più importanti zoonosi (sono le malattie che passano dagli animali agli esseri umani). Albert Ko ha detto:
«Lo studio ha identificato un importante onere sulla salute causato da questa malattia mortale, che è stata a lungo trascurata perché avviene nei segmenti più poveri della popolazione mondiale. Allo stato attuale non ci sono misure di controllo efficaci per leptospirosi. Lo studio suggerisce ai decisori nazionali e internazionali di investire in iniziative volte a prevenire la malattia, come lo sviluppo di nuovi vaccini, e interventi per mitigare la disuguaglianza sociale, che è alla base della sua trasmissione».
I ricercatori dicono che l’incidenza della malattia ha il potenziale per crescere ancora di più nei prossimi decenni a causa del cambiamento climatico globale e la rapida urbanizzazione. La malattia è particolarmente diffusa nelle baraccopoli urbane, dove fognature e servizi igienici inadeguati, in combinazione con eventi climatici estremi e le forti piogge stagionali, facilitano il contatto con ambienti contaminati, provocando epidemie. Si stima che la popolazione delle baraccopoli del mondo entro il 2030 raddoppierà a 2 miliardi di persone.
La leptospirosi nei paesi in via di sviluppo risultata in gravi malattie, si è affermata come un importante causa di emorragia polmonare e insufficienza renale acuta, dove la morte avviene nel 10% dei pazienti, e l’emorragia si verifica fino al 70%.
I ricercatori hanno notato che gli ultimi dati sottostimano ancora il problema della leptospirosi perché i pazienti spesso sono mal diagnosticati con la malaria, dengue, o altre malattie. Inoltre non c’è un test diagnostico adeguato per la malattia.
Precedenti stime incoerenti della leptospirosi hanno contribuito a trascurare il suo status di malattia tropicale, ciò ha impedito di sviluppare efficaci misure di prevenzione e controllo».
Lo studio è stato condotto da ricercatori della Fondazione Oswaldo Cruz e l’Istituto di Salute Collettivo, in Brasile, l’Università di Zurigo in Svizzera, e l’Organizzazione mondiale della sanità.

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