L’India tecnologica dice addio al telegramma, l’ultimo lo invierà il 14 luglio 2013

Bharat Sanchar Nigam Limited (BSNL) è il fornitore statale di servizi di comunicazione più antico e più grande dell’India, il 14 luglio 2013 da qualche ufficio del paese, trasmetterà l’ultimo telegramma.
I telegrafi in India sono stati introdotti da William O’Shaughnessy, un medico britannico e inventore, nel 1850 per la prima volta ha utilizzato un codice diverso per inviare un messaggio.
Il consiglio di amministrazione della BSNL, dopo due anni di rinvii, ha deciso di chiudere il servizio perché non è più commercialmente valido. Shamim Akhtar, direttore generale dei servizi telegrafici di BSNL, ha detto:
«Gli SMS e smartphone hanno reso obsoleto il servizio telegramma, stiamo perdendo oltre 23 milioni di dollari l’anno».

Il telegramma in India dai momenti chiave nella storia fino al declino
Il telegramma in India è collegato con alcuni momenti chiave della sua storia, ha aiutato i britannici a soffocare una rivolta popolare nel 1857; è stato il mezzo di comunicazione utilizzato dal primo ministro indiano Jawaharlal Nehru per informare Londra dell’invasione del Pakistan per la regione del Kashmir.
Il telegramma noto come “Taar” o filo, per la gran parte della popolazione è la metafora di un messaggio urgente. I telegrammi nella trama di molti film di Bollywood spesso rappresentano il presagio della notizia della morte di un membro della famiglia. Oggi, i telegrammi di condoglianze per i familiari di un defunto, ancora al prezzo di un quinto della quota normale, rappresentano meno dell’uno per cento del traffico di telegrammi.
In India al culmine del servizio nel 1985, in un anno  da quarantacinquemila uffici sono stati inviati e ricevuti sessanta milioni di telegrammi. Oggi esistono solo settantacinque uffici, anche se in franchising si trovano in ciascuno dei 671 distretti dell’India. E’ un settore che impiegava 12.500 persone, oggi ha solo 998 lavoratori.
RD Ram è uno di questi lavoratori, ha lavorato per trentotto anni in ufficio a Delhi. Ha detto:
«Mi hanno spostato in un altro reparto, dove mi sento come un principiante. Da giovane ho appreso la tecnologia del codice Morse per la telegrafia, oggi sovrintendo il personale addetto alla gestione dei telegrammi con un software via web».
RD Ram nell’era dello smartphone continua a sostenere con grinta la difesa dell’obsoleta tecnologia rappresentata dal telegramma, spiega:
«La penetrazione della telefonia mobile è molto più bassa di quella pubblicizzata, ha raggiunto appena un triste 26 per cento, anche se qualcuno nel più remoto villaggio ha un telefono cellulare.
Il telegramma ha la sua valenza legale, come una valida forma di prova è ancora accettato dai tribunali. Ed è preso sul serio da un giudice, quando un funzionario del governo invia un telegramma per avvertire che non potrà essere presente in Tribunale perché non sta bene.
Il sessantacinque per cento dei telegrammi quotidiani è inviato dal governo. Io mi preoccupo per il restante trentacinque per cento, un certo numero di telegrammi è inviato da coppie in fuga, si sposano segretamente perché i loro genitori non permettono unioni di casta differente, classe, o religione non gradita. Le coppie di sposi, temendo vendette da parte dei congiunti, con il telegramma informano la polizia e la Commissione nazionale per i diritti umani».
AP Tripathi gestisce a Lucknow un ente anticorruzione senza scopo di lucro. E’ rattristato come Ram per l’imminente fine della sua professione, ha minacciato il suicidio. Ha inviato un telegramma indirizzato al presidente, al primo ministro, al ministro per le comunicazioni, per avvertirli che saranno i responsabili della sua morte se non faranno nulla per evitare la chiusura deii servizi telegrafici.
AP Tripathi quando è stato contattato ha affermato:
«Non ho minacciato il suicidio, solo un digiuno gandhiano.
Io sono un utilizzatore abituale del telegramma, è uno strumento importante per gli attivisti, per esempio, è considerato come una petizione scritta il telegramma indirizzato a un tribunale per informarli della detenzione illegale di un cittadino da parte della polizia».
A Delhi, l’ufficio del telegrafo non ha ancora trasmesso il telegramma di AP Tripathi, l’ha segnato come “discutibile“.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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