LevelApp paga i rifugiati per addestrare l’intelligenza artificiale

Le aziende potrebbero aiutare i rifugiati a ricostruire le loro vite pagandoli per potenziare l’intelligenza artificiale (IA) usando i loro cellulari. Refunite (organizzazione umanitaria che aiuta migranti e rifugiati a ricongiungersi con i propri familiari e cari persi durante il viaggio) ha sviluppato un’app, LevelApp, è operativa in Uganda, consente alle persone sradicate dal conflitto di guadagnare denaro immediato con algoritmi di “addestramento” per l’IA.
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati riporta che 68,5 milioni di persone sono state sradicate dagli effetti della guerra, delle persecuzioni razziali, religiose o politiche e dai cambiamenti climatici.
Chris Mikkelsen co-amministratore delegato della Refunite, alla Trust Conference di Londra, ha detto:
«Le persone costrette a fuggire dalle loro case perdono il loro sostentamento e faticano a creare una fonte di reddito, la nostra app fornisce ai rifugiati un punto d’appoggio nell’economia globale. Il rifugiato in Uganda facendo compiti di base o lavori umili adesso guadagna 1,25 dollari il giorno, utilizzando il proprio cellulare potrebbe guadagnare fino a 20 dollari il giorno svolgendo semplici lavori di etichettatura IA».
Refunite dice che l’app potrebbe essere particolarmente vantaggiosa per le donne perché il lavoro può essere svolto da casa ed è più redditizio delle tradizionali fonti di reddito come l’artigianato. Il denaro potrebbe consentire ai rifugiati di comprare bestiame, educare i bambini e accedere all’assistenza sanitaria, lasciandoli meno dipendenti dagli aiuti, permettendo loro di ricostruire le loro vite velocemente, acquisendo anche abilità digitali che potrebbero portare con sé quando torneranno a casa. Ciò darebbe loro la possibilità di ricostruire una vita e la dignità di non dover più fare affidamento esclusivamente sulla beneficenza.
L’intelligenza artificiale (IA) è lo sviluppo di sistemi informatici in grado di svolgere compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana. E’ utilizzata in una vasta gamma di prodotti, dalle automobili senza conducente ai robot agricoli in grado di identificare e sradicare erbe infestanti e computer in grado di identificare i tumori.
Le persone per “insegnare” alle macchine di imitare l’intelligenza umana, devono etichettare ripetutamente immagini e altri dati fino a quando l’algoritmo non è in grado di rilevare i modelli senza l’intervento umano.
Refunite, con sede in California, sta sperimentando l’app in Uganda, dove ha lanciato un progetto pilota che coinvolge 5.000 rifugiati, principalmente dal Sud Sudan e dalla Repubblica Democratica del Congo. Entro due anni spera di coinvolgere fino a 25.000 rifugiati.
Chris Mikkelsen in conclusione ha detto che l’iniziativa è una vittoria per entrambe le parti, in quanto andrebbe a vantaggio delle aziende riducendo i costi.
DeepBrain Chain, un’altra azienda tecnologica, si è impegnata a pagare 200 rifugiati per un periodo di prova di sei mesi.

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