L’epilessia può sbloccare il segreto della felicità?

Non c’è bisogno di leggere le opere complete di Platone o imparare a memoria le parole del Dalai Lama per comprendere il significato della felicità. La scienza può fornire le risposte.
Fabienne Picard neurologo presso l’Ospedale Universitario di Ginevra (UHG), ha studiato per anni un fenomeno molto raro appena accennato dalla letteratura scientifica, dice:
«Dostoevskij è stato il primo a descrivere le convulsioni estatiche vissute dalle persone epilettiche».
Le persone colpite dalle convulsioni estatiche raccontano di un’intensa sensazione di benessere, come testimoniato da uno dei pazienti di Picard a New Scientist Magazine, ha detto: “Nel modo in cui arriva, ci si sente come in un orgasmo“.
Sandra, altra paziente di Picard, ha aggiunto: “Un orgasmo non arriva subito, è qualcosa che si accumula in intensità. Nel corso di una convulsione estatica è la stessa cosa. Dopo un po’, per me tutto diventa chiaro e coerente. Mi sento in sintonia con il mondo“.
Sandra confronta anche l’effetto della crisi epilettica a una sua esperienza di droga con LSD, ha detto:
“Dopo la convulsione estatica sono andata a vedere una mostra, ho avuto l’impressione di aver capito tutto. Le convulsioni estatiche sono come i sogni, quando descrivi i tuoi sogni a qualcuno, ti rendi conto che non si può davvero riuscire a spiegare tutto quello che hai provato”.
Un altro paziente sulla sua esperienza provata con le convulsioni estatiche ha detto:
L’orgasmo è forse la sensazione più vicina che conosco. Ma quello che ho sentito non era sessuale, era più mistico. Grazie a queste esperienze, io non ho più paura della morte“.
Fabienne Picard spiega:
«Quello che ascolto di più nelle storie dei miei pazienti è una sensazione di pienezza, la consistenza, la dilatazione del tempo, la chiarezza mentale e la totale assenza di dubbi. Mi dicono che non hanno mai sperimentato nulla di meglio di così potente. Rimbomba come l’esclamazione di Archimede, un’enorme Eureka, un grido di gioia e soddisfazione per aver fatto questa scoperta».

Convulsioni estatiche per i pochi fortunati
Nella maggior parte delle crisi epilettiche, secondo alcune stime, solo lo 0,5% dei pazienti avverte la sensazione di estasi. Fabienne Picard evidenzia:
«Noi non conosciamo la percentuale esatta, tanti pazienti esitano a parlare dei loro sintomi, hanno paura perché li vedono strani.
Come posso spiegare questo fenomeno delle convulsioni estatiche? Trova le sue origini nell’insula, una zona situata nel solco profondo che separa l’area frontale e la zona parietale del lobo temporale. Durante la crisi, sembra che questa zona del cervello che secondo stimoli interni ed esterni controlla i bisogni e la percezione da parte del corpo delle sue necessità e degli stati fisiologici, abbandona momentaneamente la sua missione fondamentale di mantenere il controllo di tutto ciò che rappresenta una minaccia per l’equilibrio interno del corpo. Ho formulato questa ipotesi in un articolo che ho pubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista Cortex, ho scritto:
“Oggi, noi pensiamo che il cervello sia una macchina di predizione che cerca di migliorare se stessa sulla base del principio della prova ed errore di apprendimento.
Conosciamo da molto tempo che questo modo di acquisire competenze può essere applicato a qualsiasi azione quotidiana come, per esempio, la previsione dei rischi finanziari, ma l’idea che il cervello costantemente fa le previsioni anche per stimoli interni, è nuovo, che io sappia”.
Naturalmente, il sistema genera inevitabilmente un certo numero di errori di anticipazione percettiva del cervello che può portare a una sensazione di dubbio e disagio: nel corso di una convulsione estatica, sembra che l’insula ferma la previsione, il dato continua a circolare, ma non vi è più alcun processo di confronto con le valutazioni fisiche e sensoriali, quindi non più segnalazioni di errori, da qui, molto probabilmente, si manifesta questo sentimento di fiducia, di benessere e di pace interiore avvertito dal paziente“.
Alcuni ricercatori si chiedono se, a causa di questo, i pazienti potrebbero perdere ogni senso di paura ponendosi in situazioni pericolose. A noi sembra che non lo fanno, quello che essi sperimentano è un sentimento di coerenza e di contemplazione, possiamo supporre che la sensazione di benessere,  e quindi la felicità in qualche modo dipende in parte dal sistema che gestisce gli errori di anticipazione percettiva del cervello.
La tranquillità prodotta dalla meditazione da questo punto di vista potrebbe essere spiegata con la minimizzazione errori di anticipazione. Sostanzialmente, durante quei momenti il corpo è sottoposto a quasi nessun cambiamento mentale di sorta.
E’ una teoria che è stata supportata da imaging cerebrale, ma nuovi studi sono necessari per comprendere veramente il ruolo dell’insula e del sistema che produce gli errori di anticipazione percettiva del cervello».
Il numero molto limitato di pazienti con crisi epilettiche estatiche tiene seriamente impegnata la ricerca. Per chi ha bisogno di un intervento chirurgico, è possibile impiantare elettrodi interni ed esterni sull’insula per compiere osservazione medica. La nuova ricerca di Fabienne Picard sull’estasi indotta attraverso la stimolazione elettrica sta per essere pubblicato sulla rivista Cortex.
Antoine Bechara, esperto di neuroscienze del comportamento presso l’University of Southern California, ritiene che la teoria di Fabienne Picard sia “assolutamente fantastica”.
Kaspar Anton Schindler, responsabile della diagnostica epilettica presso l’Ospedale Universitario di Berna, ha aggiunto:
«Credo che questa teoria sia molto plausibile, probabilmente non sarà facile per la convalida, ma ha il merito di mettere in luce gli aspetti positivi dell’epilessia, perché fino ad ora, abbiamo per lo più studiato i suoi aspetti negativi».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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