L’Egitto vuole rendere illegale l’ateismo

I legislatori in Egitto stanno seriamente pensando di approvare una legge che renderebbe illegale l’ateismo. La blasfemia è già illegale in Egitto, secondo le severe leggi del paese le persone spesso sono arrestate per aver insultato o diffamato la religione. La proposta della nuova legge renderebbe illegale per le persone non credere in Dio, anche se non ne parlano.
Amr Hamroush, capo del comitato religioso del parlamento egiziano, lo scorso dicembre ha fatto l’annuncio del disegno di legge sul quotidiano locale al-Shorouq, ha detto:
«Il fenomeno dell’ateismo è promosso nella società come libertà di credo, ciò è totalmente sbagliato. L’ateismo deve essere criminalizzato e categorizzato come disprezzo della religione perché gli atei non hanno dottrina e cercano di insultare le religioni abramitiche».
La commissione parlamentare per le religioni ha annunciato che nei prossimi giorni preparerà una nota esplicativa sul progetto di legge per criminalizzare l’ateismo in Egitto (non è chiaro come le autorità determinino chi è ateo se la persona non ne parla). La legge è composta di quattro articoli: il primo definisce l’ateismo; il secondo criminalizza l’ateismo e impone severe sanzioni agli atei; il terzo stabilisce che le sanzioni saranno annullate se una persona rifugge dalle sue convinzioni atee; il quarto stabilisce che le pene dichiarate nella legge sono severe.
La proposta di legge è sostenuta da Al-Azhar con la sua prestigiosa università è la più alta organizzazione religiosa islamica egiziana,  i suoi alti funzionari hanno detto che è una legge ad hoc per punire quelli che sono stati “sedotti” dall’ateismo.
La legge egiziana sulla blasfemia inclusa nel codice penale del paese nel 1982, riporta che una persona può andare in prigione per un massimo di cinque anni se usa la religione per “promuovere, attraverso la parola, la scrittura o qualsiasi altro mezzo, idee estremiste con lo scopo di diffondere discordia”, o se “sminuisce o disdegna una delle religioni monoteistiche o delle loro sette differenti, o nuocere all’unità nazionale“.
L’Egitto dal 2014 ha iniziato a prendere duramente di mira gli atei poco dopo che l’ex capo delle forze armate egiziane Abdel Fattah al-Sisi è stato eletto presidente dell’Egitto. Il nuovo governo ha annunciato un piano per “affrontare ed eliminare l’ateismo“, alcuni funzionari hanno persino descritto l’ateismo come una delle maggiori minacce per l’Egitto.
Oggi, i media locali affermano che la società egiziana sta affrontando un “panico morale” a causa delle immagini sessualizzate nei media e l’aumento dell’omosessualità. Il mese scorso, i politici hanno proposto una legge che criminalizzerebbe l’omosessualità.
La cantante pop egiziana Shyma lo scorso novembre è stata arrestata dalla polizia per un video musicale ritenuto troppo osé. Nella clip della canzone “Ho dei problemi“, la giovane ragazza appariva in lingerie e faceva diverse allusioni sessuali, mangiando una banana.
Le forze di sicurezza egiziane più di recente hanno arrestato un laureato in informatica di 29 anni per aver amministrato una pagina di Facebook che promuoveva l’ateismo. E’ trattenuto in attesa di ulteriori indagini.
International Humanist and Ethical Union di Londra riporta che ufficialmente nessun altro paese bandisce l’ateismo, le persone possono essere messe a morte per blasfemia o apostasia in questi 13 paesi con le più severe leggi: Afghanistan, Iran, Malesia, Maldive, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Emirati Arabi Uniti e Yemen.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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