Un ceppo della lebbra che si trova negli armadilli è stato identificato in decine di persone che vivono nel Sud degli Stati Uniti
L'aumento dei casi di lebbra nel Sud degli Stati Uniti d'America, ha sollecitato un disperato bisogno d'indagine sulle principali cause alla base della malattia.
In uno studio sconvolgente che è stato appena redatto e pubblicato dal New England Journal of Medicine, è stato individuato che l'armadillo può essere il responsabile del contagio della lebbra all'uomo. Il 20 per cento circa degli armadilli sono portatori dell'infezione della lebbra, il ceppo che possiedono è lo stesso di quello che è presente negli esseri umani affetti da lebbra.
Richard W. Truman, autore della ricerca, direttore di Microbiologia presso il National Hansen's Disease Program in Baton Rouge, ha detto:
"Una preponderanza d’elementi ha evidenziato che la gente con la lebbra è stata contagiata dagli armadilli".
Prima di questo studio, nessuna comunità scientifica aveva documentato un contagio animale-uomo. Negli Stati Uniti d'America, ogni anno, circa 150 persone hanno una diagnosi di lebbra. I classici sintomi della malattia manifestano l'intorpidimento delle mani, braccia, gambe e piedi, debolezza muscolare e lesioni cutanee.
La lebbra non è una malattia recente, la sua presenza è stata registrata sin dai tempi biblici. In molte nazioni, a causa della natura estrema della malattia, il rischio di notevoli danni al sistema nervoso e la sua progressiva contagiosità, i malati sono isolati nei lebbrosari.
Lo studio di Truman, ha evidenziato che le persone diagnosticate con la lebbra, non ha avuto alcun contatto con pazienti già colpiti dalla malattia. La particolarità emersa è che le persone malate di lebbra, vivono in Louisiana e Texas, zone dove gli armadilli sono presenti in notevole quantità.
La lebbra o morbo di Hansen è un'infezione cronica, procura danni al sistema nervoso, deformità e disabilità, colpisce più di 2 milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto le persone che vivono nelle regioni tropicali. La malattia, presa in tempo, è curabile con antibiotici.
Il Dottor Christine Sizemore, responsabile del National Institutes of Health (NIH), ha dichiarato:
"I dati ed i metodi utilizzati in questo studio possono essere applicati in altre aree del mondo per monitorare la trasmissione della lebbra e per poter individuare altre possibili cause ambientali".
In uno studio sconvolgente che è stato appena redatto e pubblicato dal New England Journal of Medicine, è stato individuato che l'armadillo può essere il responsabile del contagio della lebbra all'uomo. Il 20 per cento circa degli armadilli sono portatori dell'infezione della lebbra, il ceppo che possiedono è lo stesso di quello che è presente negli esseri umani affetti da lebbra.
Richard W. Truman, autore della ricerca, direttore di Microbiologia presso il National Hansen's Disease Program in Baton Rouge, ha detto:
"Una preponderanza d’elementi ha evidenziato che la gente con la lebbra è stata contagiata dagli armadilli".
Prima di questo studio, nessuna comunità scientifica aveva documentato un contagio animale-uomo. Negli Stati Uniti d'America, ogni anno, circa 150 persone hanno una diagnosi di lebbra. I classici sintomi della malattia manifestano l'intorpidimento delle mani, braccia, gambe e piedi, debolezza muscolare e lesioni cutanee.
La lebbra non è una malattia recente, la sua presenza è stata registrata sin dai tempi biblici. In molte nazioni, a causa della natura estrema della malattia, il rischio di notevoli danni al sistema nervoso e la sua progressiva contagiosità, i malati sono isolati nei lebbrosari.
Lo studio di Truman, ha evidenziato che le persone diagnosticate con la lebbra, non ha avuto alcun contatto con pazienti già colpiti dalla malattia. La particolarità emersa è che le persone malate di lebbra, vivono in Louisiana e Texas, zone dove gli armadilli sono presenti in notevole quantità.
La lebbra o morbo di Hansen è un'infezione cronica, procura danni al sistema nervoso, deformità e disabilità, colpisce più di 2 milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto le persone che vivono nelle regioni tropicali. La malattia, presa in tempo, è curabile con antibiotici.
Il Dottor Christine Sizemore, responsabile del National Institutes of Health (NIH), ha dichiarato:
"I dati ed i metodi utilizzati in questo studio possono essere applicati in altre aree del mondo per monitorare la trasmissione della lebbra e per poter individuare altre possibili cause ambientali".