Immaginate se il vostro datore di lavoro da oggi vi chiedesse di lavorare gratis fino alla fine dell’anno. Difficilmente sareste propensi a dire di sì. Tuttavia, per le donne questa è la realtà, da lunedì 9 novembre 2015 fino alla fine dell’anno, quelle occupate a tempo pieno effettivamente lavorano gratuitamente. Nonostante l’introduzione della Equal Pay Act nel 1970 (è una legge del Parlamento del Regno Unito, in termini di retribuzione e le condizioni di lavoro vieta qualsiasi trattamento meno favorevole tra gli uomini e le donne), secondo l’indagine annuale di ore e salari dell’Office for National Statistics (ONS) (nel Regno Unito è l’ufficio per le statistiche nazionali), il divario di retribuzione tra uomini e donne che lavorano a tempo pieno è del 14,2%. Al ritmo attuale di progresso ci vorranno più di 50 anni per colmare il divario: mentre il governo di David Cameron ha promesso di “chiudere il divario di retribuzione nell’arco di una generazione” la Fawcett Society (nel Regno Unito è leader per la promozione dell’uguaglianza di genere e i diritti delle donne sul posto di lavoro, a casa e nella vita pubblica. Vuole una società in cui gli individui a prescindere dal sesso possano realizzare il loro potenziale), ritiene che bisogna fare di più per accelerare la velocità del cambiamento. Sam Smethers, amministratore delegato ha detto:
«Non c’è mai stata una vera opportunità di azzerare il divario di retribuzione, negli ultimi anni il progresso si è fermato, ma con impegno reale del governo e datori di lavoro, insieme all’azione delle donne e degli uomini sul posto di lavoro, è possibile accelerare il progresso fino al giorno in cui potremo consegnarlo alla storia.
Accogliamo con favore l’inserimento di pagamenti di bonus e l’estensione delle nuove norme per il settore pubblico. Ma i nuovi regolamenti in materia di retribuzioni dovrebbero richiedere un piano di azione per combattere il divario di retribuzione con pene severe per i datori di lavoro che non lo rispettano».
Fawcett Society ha indicato alle donne quello che possono immediatamente fare per colmare il divario retributivo:
– sul posto di lavoro dialogate con i colleghi sulla paga, scoprite quanto guadagnano;
– chiedete al vostro datore di lavoro se è a conoscenza della nuova norma in vigore dal prossimo anno, richiede alle aziende con oltre 250 dipendenti di pubblicare il loro divario retributivo tra i sessi, e se sono pronti ad attuare azioni per il cambiamento;
– scrivere ai sindacati e uomini politici, per chiedere che cosa sta facendo il governo per azzerare il differenziale retributivo di genere;
– il giorno di paga impegnarsi per la parità retributiva usando l’hashtag #paygappledge.
