Le calciatrici più vulnerabili alla rottura del legamento crociato anteriore

La popolarità del gioco del calcio femminile ha portato più ragazze a praticare questo sport, ma accanto a questo aspetto, nelle calciatrici c’è stato un aumento degli infortuni al ginocchio, in particolare al legamento crociato anteriore, è un legamento del ginocchio che fornisce stabilità, se infortunato, il ginocchio può cedere, soprattutto durante la pratica agonistica.
La lesione al legamento crociato anteriore, spesso richiede un intervento chirurgico e periodi prolungati di riabilitazione, non tutti torneranno allo stesso livello di gioco, quindi è un infortunio particolarmente devastante per gli atleti.
L’ondata di lesioni al legamento crociato anteriore di alto profilo nel calcio femminile tra cui Beth Mead (ha vinto il premio BBC Sports Personality of the Year, assegnato allo sportivo britannico giudicato per aver ottenuto il massimo nel 2022 da un voto pubblico) e quello di Alexia Putellas vincitrice del Pallone d’Oro, insieme al 25% dei candidati del 2022, ha portato a indagini per ulteriori ricerche per comprendere i fattori associati alla lesione del legamento crociato anteriore e la disparità nei tassi di infortunio tra uomini e donne.

Ciò che sappiamo finora
È noto da tempo che le donne, rispetto agli uomini, hanno circa tre volte più probabilità di subire lesioni al legamento crociato anteriore. Lo studio ha stimato che ogni anno, un’atleta donna abbia una possibilità su venti di un infortunio al legamento crociato anteriore, ma ancora non è esattamente chiaro il perché.
È stato evidenziato che mentre alcune lesioni al legamento crociato anteriore derivano dal contatto diretto con un avversario, la maggior parte sono senza contatto, risultanti da improvvise decelerazioni, salti o cambi di direzione, elementi che rappresentano un alto rischio anche per tanti sport come basket, netball e rugby.
La fase difensiva nel calcio soprattutto nel tentativo di conquistare il possesso della palla, è un rischio particolare in quanto comporta posizioni impreviste o reattive. E l’aumento del tempo di allenamento e di gioco tra le calciatrici professioniste negli ultimi anni ha portato a una maggiore esposizione a queste situazioni ad alto rischio.
È stato anche suggerito che la fatica potrebbe aumentare il rischio di infortunio al legamento crociato anteriore, con muscoli stanchi, non in grado di assorbire gli urti e controllare i movimenti, ma mentre questo collegamento sembra logico, le lesioni al legamento crociato anteriore non si verificano più frequentemente più avanti in una partita o in una stagione, situazione che ti aspetteresti se fosse dovuto ai muscoli affaticati, quindi potrebbe dipendere dalle differenze anatomiche tra uomini e donne?

Differenze anatomiche
Le donne rispetto alla lunghezza delle gambe hanno un bacino più largo, ciò comporta una maggiore angolazione del ginocchio, anche la forma delle ossa è diversa nelle donne in quanto il legamento crociato anteriore passa attraverso uno spazio più stretto per attaccarsi al femore, elemento che può renderlo più suscettibile alle lesioni. La dimensione effettiva del legamento crociato anteriore spesso è più piccola nelle donne, quindi potrebbe essere meno in grado di resistere a elevate forze.
Le donne in generale hanno legamenti del ginocchio meno rigidi, fattore che ha dimostrato di aumentare il rischio di lesioni. Si ritiene che l’allentamento dei legamenti del ginocchio possa ridurre la propriocezione dell’articolazione, ovvero il senso del movimento e della posizione, essenziale per eseguire i movimenti in sicurezza.
È stato anche suggerito che le donne possono essere più inclini a subire lesioni al crociato anteriore in determinati periodi del ciclo mestruale, questo perché il cambiamento degli ormoni, soprattutto quando i livelli di estrogeni sono al massimo (intorno al 12° giorno di un ciclo di 28 giorni), può aumentare la capacità di estendere alcune o tutte le articolazioni oltre i normali limiti fisiologici (ipermobilità).
Sebbene alcune ricerche dimostrino che i contraccettivi orali possono contribuire a ridurre questo rischio, prove più recenti suggeriscono che la pillola non ha alcun effetto protettivo.
Gli studi dimostrano anche che le donne che hanno ritardi nell’attivazione di un gruppo di tre muscoli ischiocrurali (semimembranoso, semitendinoso e bicipite femorale), la cui azione predominante è flettere il ginocchio, tendono a sovrautilizzare i quadricipiti quando atterrano da un salto, aumentando la forza sul legamento crociato anteriore.
È stato inoltre dimostrato che la riduzione della forza dei muscoli del tronco (core) e dell’anca, predice le lesioni al ginocchio nelle donne. Le ricerche hanno anche rilevato che le donne tendono ad atterrare su un ginocchio che si torce o si inarca verso l’interno, cosa che si verifica comunemente nelle lesioni del legamento crociato anteriore.

Che cosa si può fare?
L’aumento del tasso di lesioni al legamento crociato anteriore nelle donne non c’è dubbio che sia dovuto solo a una causa. La ricerca del 2021 mostra anche che i ruoli sociali e di genere nello sport possono aumentare il rischio di lesioni al crociato anteriore nelle donne, con il calcio femminile (sia a livello professionistico sia di base) che continua a ricevere meno fondi e competenze rispetto al gioco maschile.
Tuttavia, è dimostrato che si possono ottenere miglioramenti attraverso programmi di allenamento specifici. È stato addirittura suggerito che tutte le atlete, soprattutto quelle di età inferiore ai 18 anni, dovrebbero utilizzare questi programmi per ridurre il rischio di lesioni gravi.
Lo studio, ad esempio, ha rilevato che, eseguendo una serie di esercizi specifici, le atlete possono ridurre del 50% il rischio di lesioni al legamento crociato anteriore, con una riduzione del 67% per le lesioni al legamento crociato anteriore senza contatto.
La ricerca sebbene indichi che tali interventi potrebbero essere più efficaci nei giocatori più giovani che negli atleti professionisti, questi programmi sembrano funzionare e sono facili da implementare, rendendoli economicamente vantaggiosi con pochi rischi.
I programmi di prevenzione al momento sono lo strumento più potente che abbiamo per ridurre gli infortuni, pertanto, dovrebbero essere ampiamente promossi e implementati in età precoce in tutti gli sport ad alto rischio, per contribuire ad arginare la catastrofica epidemia di lesioni al crociato anteriore nelle donne.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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