Lance Armstrong: nessuno può vincere il Tour de France senza prendere sostanze dopanti

Lance Armstrong, vincitore di sette titoli del Tour de France, alla vigilia del 100° Tour, in un’intervista al quotidiano francese Le Monde, ha detto che tutti i recenti vincitori della gara, compreso il britannico Bradley Wiggins, vincitore della passata edizione – devono aver preso qualche forma di droga.

Io non ho inventato il doping. Non si è fermato con me
Armstrong in risposta alla domanda se era possibile vincere le gare senza droga quando era un ciclista professionista, ha detto:
«Dipende da quali gare si vuole vincere. Il Tour de France? Impossibile vincerlo senza droga. Il Tour è una prova di resistenza, dove l’ossigeno è il fattore decisivo. L’Epo, per esempio, non aiuta un velocista per più di 100 metri, ma farà la differenza per un ciclista impegnato sulla distanza di dieci chilometri, questo è ovvio».
Lance Armstrong anche se stava rispondendo a domande sul doping nel ciclismo professionistico nel periodo 1995-2005, quando lui era un campione del ciclismo, le sue risposte dirompenti hanno fatto intendere che da allora non è cambiato nulla.
I suoi commenti sicuramente faranno infuriare i migliori ciclisti che gli sono succeduti come Bradley Wiggins e Chris Froome, hanno detto con insistenza che nello sport che praticano loro sono puliti.
Lance Armstrong alla domanda su come l’abitudine al doping nel ciclismo potrebbe essere interrotta, ha detto:
«Per molte ragioni, non potrà mai finire. Io non ho inventato il doping e non si è fermato con me. Ho preso semplicemente parte a un sistema che già esisteva. Io sono un essere umano. Il doping esiste dall’antichità, senza dubbio continuerà a esistere. So che non è popolare dirlo ma purtroppo è la realtà».
Pat McQuaid, presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), sull’intervista di Amstrong, ha detto:
«E’ molto triste alla vigilia del Tour de France, sentire Lance Armstrong parlare di doping in questi termini. Tuttavia, posso dirgli categoricamente che ha torto. I suoi commenti non fanno assolutamente nulla per aiutare il ciclismo.
La cultura nel ciclismo dall’era di Armstrong è cambiata, ora è possibile correre e vincere in modo pulito. I ciclisti e proprietari delle squadre sono stati schietti nel dire che è possibile vincere pulito, io sono d’accordo con loro.
Il ciclismo oggi ha la più raffinata infrastruttura anti-doping nello sport. Misure come l’introduzione del passaporto del sangue, il sistema di ubicazione, la politica del ‘no-ago‘ è la spina dorsale della nostra implacabile lotta contro il doping.
E’ fondamentale che l’intera cultura del ciclismo abbia subito un completo cambiamento di rotta. Forse non ha ancora sradicato completamente il doping, purtroppo ci saranno sempre alcuni atleti che continueranno a doparsi, ma saranno scoperti. Non torneremo indietro, il mio lavoro è inesorabile per garantire un ciclismo pulito.
L‘UCI inoltre in modo indipendente è totalmente impegnata a condurre una verifica del suo comportamento durante gli anni in cui Armstrong vinceva il Giro. L’invito dell’UCI alla WADA (Agenzia mondiale antidoping) è per lavorare con noi su questa verifica. Se la WADA non sarà d’accordo, l’UCI continuerà da sola, nominerà esperti indipendenti per eseguire la verifica. L’UCI al termine dell’indagine sarà totalmente impegnata per una qualsiasi forma di “processo di verità’ per il ciclismo professionale.
Come ho detto più volte, non ho nulla da nascondere e nessun timore di qualsiasi indagine o processo di verità e riconciliazione. Se Armstrong, o chiunque altro è di parere contrario, dovrebbe produrre subito le prove e porre fine al danno in corso contro il ciclismo».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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