L’energia solare sembra non avere confini. I pannelli fotovoltaici possono essere trovati su molte superfici precedentemente inutilizzate, dai tetti delle case, alle barriere antirumore lungo le autostrade, ai muri delle dighe e persino dei corsi d’acqua.
Sun-Ways, piccola start-up con sede nella città di Ecublens, nella Svizzera occidentale, ha trovato un’altra opzione. Baptiste Danichert co-fondatore di Sun-Ways, ha affermato:
«Lo spazio tra le rotaie dei binari ferroviari è abbastanza ampio da poter posizionare pannelli fotovoltaici di dimensioni standard senza ostacolare il movimento dei treni, in questo modo potremmo produrre parte dell’elettricità di cui la Svizzera ha bisogno».
La Svizzera come altri paesi, punta sulle fonti energetiche rinnovabili per compiere la transizione verso una società senza emissioni, purtroppo deve fare i conti con la scarsità di spazio disponibile, ciò rende difficile la realizzazione di impianti di grandi dimensioni. Inoltre, le rigide normative sulla protezione dell’ambiente e del patrimonio culturale a volte ostacolano l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici privati, infrastrutture e parchi solari in cima alle montagne.
Baptiste Danichert ha aggiunto: «I pannelli fotovoltaici tra i binari, invece, non hanno alcun impatto visivo o ambientale».
Come funziona la posa dei pannelli fotovoltaici lungo i binari del treno?
Sun-Ways utilizza pannelli fotovoltaici prodotti in Svizzera e preassemblati in fabbrica. I pannelli fotovoltaici larghi un metro possono essere facilmente posizionati tra i binari e fissati ai binari mediante un meccanismo a pistone.
L’installazione viene eseguita meccanicamente da un treno appositamente progettato dalla Scheuchzer SA, un’azienda svizzera che opera nel settore della manutenzione e del rinnovamento delle ferrovie. Fondata nel 1917, l’azienda progetta, costruisce, gestisce e ottimizza le proprie macchine con la competenza e la precisione che la contraddistinguono da generazioni.
Sun-Ways ha affermato che il treno man mano che avanza, dispone i pannelli fotovoltaici lungo i binari “come un tappeto che si srotola” (vedi video).
L’idea di installare pannelli fotovoltaici lungo i binari ferroviari non è nuova, altre due società, l’italiana Greenrail e l’inglese Bankset Energy, stanno testando elementi fotovoltaici installati sulle traversine ferroviarie. Sun-Ways a differenza di altre aziende, è la prima ad aver brevettato un sistema rimovibile, ora per testare e ottimizzare il suo prodotto sta collaborando con la Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL).
Baptiste Danichert ha affermato:
«È questa la nostra innovazione, la possibilità di rimuovere i pannelli fotovoltaici è fondamentale per eseguire lavori di manutenzione, come la molatura delle rotaie. La molatura delle rotaie assicura che i treni continuino a circolare agevolmente lungo i binari».
Centinaia di migliaia di chilometri di pannelli fotovoltaici
L’elettricità prodotta verrebbe immessa nella rete per alimentare le abitazioni e le infrastrutture. L’utilizzo dell’energia per le operazioni ferroviarie invece è più complicato e richiederebbe una tecnologia diversa. Teoricamente, escluse le zone in galleria o poco soleggiate, i pannelli fotovoltaici potrebbero essere installati su tutti i 5.317 chilometri della rete ferroviaria svizzera per una superficie totale corrispondente a circa 760 campi da calcio.
Sun-Ways afferma che la rete ferroviaria nazionale potrebbe produrre 1 Terawattora (TWh) di energia solare all’anno, pari a circa il 2% del fabbisogno elettrico totale della Svizzera.
L’obiettivo di Sun-Ways non si limita solo alla Svizzera, nei prossimi anni prevede di espandersi in altre parti d’Europa, comprese le vicine Germania, Austria e Italia, oltre che negli Stati Uniti e in Asia.
Baptiste Danichert ha affermato:
«Ci sono oltre un milione di chilometri di linee ferroviarie nel mondo, crediamo che il 50% delle ferrovie del mondo potrebbe essere equipaggiato con il nostro sistema, alcune nazioni ci hanno già comunicato il loro interesse a coprire parte del loro fabbisogno di energia elettrica».
Sun-Ways può contare sul supporto di una decina di aziende partner e dell’Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione. Il progetto pilota riguarderà un tratto della rete ferroviaria pubblica vicino alla stazione ferroviaria di Buttes nella Svizzera occidentale. L’investimento ammonterà a circa 412.496 euro.
Baptiste Danichert ha detto:
«La sfida più grande non è tecnologica, ciò che serve è un cambio di mentalità nel settore ferroviario, un settore solitamente poco aperto all’innovazione».
Sun-Ways garantisce sulla bontà del suo progetto
L’Unione internazionale delle ferrovie ha detto che sulla carta il progetto Sun-Ways sembra essere “interessante”, tuttavia, sostiene che i pannelli fotovoltaici tra le rotaie potrebbero porre alcuni problemi, tra questi la probabile presenza di microfessurazioni sui pannelli, un maggior rischio di incendi nelle aree verdi a lato dei binari ferroviari, e ulteriore rumore dovuto alla riflessione della superficie dura sulla massicciata (che ha anche la funzione di assorbire il rumore); anche la riflessione della luce dai pannelli potrebbe diventare un serio problema per i macchinisti.
Sun-Ways ha risposto sottolineando che i suoi pannelli fotovoltaici sono più resistenti di quelli convenzionali, e che il colore nero e l’uso di un filtro antiriflesso ridurrebbero il rischio per i macchinisti. I sensori integrati assicurano il corretto funzionamento dei pannelli fotovoltaici e le spazzole circolari montate all’estremità dei treni rimuoverebbero lo sporco residuo che potrebbe accumularsi sulla superficie dei pannelli fotovoltaici come polvere o frammenti della massicciata ferroviaria. Ha previsto per le Regioni con abbondanti nevicate o basse temperature, di sviluppare un sistema per sciogliere neve e ghiaccio.
Puntando sul fotovoltaico
Evelina Trutnevyte, responsabile del gruppo dedicato ai sistemi di energia rinnovabile dell’Università di Ginevra, ha affermato:
«La costruzione di pannelli fotovoltaici sulle ferrovie è in teoria una buona idea. Diversi studi sugli scenari in Svizzera dimostrano che il fotovoltaico è la tecnologia chiave per raggiungere l’obiettivo di eliminare gradualmente l’energia nucleare e ottenere un bilancio di emissioni nette pari a zero, secondo le stime dell’Ufficio federale dell’energia, entro il 2050 gli impianti fotovoltaici potrebbero coprire circa il 20% dell’attuale domanda di elettricità in Svizzera, attualmente la quota è appena superiore al 5%. I pannelli fotovoltaici poiché possono essere costruiti in tempi relativamente brevi rispetto ad altre tecnologie, sono particolarmente utili nell’attuale crisi di sicurezza energetica dovuta alla guerra in Ucraina. Non pretendiamo di fornire la soluzione al problema dell’approvvigionamento energetico globale, vogliamo però dare un contributo».