La spettroscopia di fluorescenza permette di combattere le frodi sul vino a livello globale

Il team di scienziati australiani con una nuova tecnica di impronta molecolare utilizzando la “spettroscopia di fluorescenza” (una tecnologia che analizza la fluorescenza delle molecole) è stato in grado con una precisione del 100% di identificare le origini geografiche dei vini provenienti da tre regioni vinicole dell’Australia e da Bordeaux in Francia.
Ruchira Ranaweera, dottoranda presso l’Università di Waite Istituto di ricerca, ha condotto lo studio, ha detto:
“La frode del vino è un problema significativo per l’industria vinicola globale, all’interno dell’Australia ha un impatto economico annuale stimato in diverse centinaia di milioni di dollari, e per miliardi di dollari a livello globale. L’autenticazione del vino può aiutare a evitare qualsiasi incertezza sull’etichettatura del vino in base all’origine, alla varietà o all’annata. L’applicazione di una tecnica relativamente semplice come questa potrebbe essere adattata per l’uso nella catena di approvvigionamento come un robusto metodo per l’autenticazione o il rilevamento di vini adulterati“.
I ricercatori hanno esaminato il Cabernet Sauvignon, un vitigno di importanza mondiale, il secondo più coltivato in Australia, proveniente da tre diverse regioni vinicole dell’Australia e Bordeaux in Francia, luogo di nascita del Cabernet Sauvignon.
La ricerca pubblicata nella rivista Food Chemistry e stata sostenuta da Wine Australia e dal governo australiano, dal Waite Research Institute e da partner industriali attraverso l’ARC Training Center for Innovative Wine Production. I ricercatori hanno confrontato un metodo esistente per l’autenticazione, che prevede la misurazione di elementi in campioni di vino utilizzando la “spettrometria di massa al plasma accoppiata induttivamente” (ICP-MS), con la tecnica di spettroscopia di fluorescenza che è più semplice, rapida ed economica.
Ruchira Ranaweera ha detto:
«Il nostro metodo fornisce una “impronta digitale” dei campioni in base alla presenza di fluorofori o emettitori di luce, e quando è utilizzato in combinazione con una solida analisi dei dati insieme a un particolare algoritmo di apprendimento automatico, ha dimostrato una potente tecnica per l’autenticazione».
I ricercatori in ogni vino che hanno testato utilizzando la nuova combinazione di spettroscopia a fluorescenza con l’analisi dei dati basata sull’apprendimento automatico, sono stati in grado di assegnare correttamente il vino alla regione con i dati di fluorescenza, ma non con elementi determinati dalla spettrometria di massa al plasma accoppiata induttivamente (ICP-MS).
Esistono altre applicazioni utili di questa tecnologia per l’industria del vino che sono ora disponibili o in fase di elaborazione, come l’analisi fenolica (il controllo della maturità fenolica dell”uva, cioè la fase in cui si ha il maggior accumulo dei polifenoli, metaboliti secondari delle piante, rappresenta un parametro fondamentale per la produzione di vini di alta qualità) del colore del vino, e il rilevamento della contaminazione da fumo.
David Jeffery, capo del progetto, del Waite Research Institute e dell’ARC Training Center for Innovative Wine Production, afferma che sperano in definitiva di identificare specifici marcatori chimici che aiutano a distinguere tra le regioni vinicole. Ha detto:
«Oltre a elaborare un metodo affidabile per i test di autenticità, speriamo di utilizzare le informazioni chimiche ottenute dai dati di fluorescenza per identificare le molecole che differenziano i vini delle diverse regioni, questo può aiutare con il marchio regionale, comprendendo come le caratteristiche dei vini siano influenzate dalla regione e come si differenziano dalle altre regioni».

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