La sopravvivenza del genere umano? Tutto merito dei geni

 Gli scienziati hanno individuato più di 500 geni responsabili delle differenze morfologiche nelle popolazioni umane, riferite al colore della pelle, l’altezza, e la vulnerabilità alle malattie.
Confrontando milioni di frammenti di codice genetico, appartenente a popolazioni della Nigeria, Cina, Giappone ed Europa nord-occidentale, i ricercatori hanno scoperto che è stata la selezione naturale a giocare un ruolo chiave per determinare le differenze tra individui.
I risultati restituiti dalla ricerca sui geni, sono molto interessanti per comprendere la base genetica d’alcune malattie. Un esempio è quello dei ricercatori guidati da Lluis Quintana-Murci del “France’s National Center for Scientific Research”, ha individuato una piccola variazione genetica nel gene CR1 che ha reso l’85% degli africani molto resistenti alla malaria. La maggior parte delle altre popolazioni del mondo non condivide questa variante, quindi, sono più vulnerabili a contrarre la malattia.
Altre variazioni genetiche – singoli polimorfismi denominati nucleotidi o SNPs – identificati dal team di Quintana-Murci, potrebbe contribuire a spiegare perché i tassi di diabete, obesità e ipertensione, differiscono da una regione all’altra.
Lo SNPs avviene quando uno dei quattro “mattoncini chimici” del DNA varia in un particolare segmento di DNA, rispetto ad altri membri della stessa specie.
Alcune di queste mutazioni genetiche attraverso una selezione naturale positiva, hanno creato, per esempio, la resistenza alla malaria, utile alle popolazioni che vivono nell’Africa sub-sahariana che non a quelle che vivono in Norvegia, offrendo un contributo notevole alla sopravvivenza del genere umano.
Lo studio, basato sul catalogo inter-nazionale “HapMap”, per le varianti genetiche all’interno e tra le popolazioni di tutto il mondo, ha accertato che è sempre lo SNPs a determinare le differenze di colore degli occhi e dei capelli.
Quintana-Murci, sul nuovo studio ha detto:
“Questi geni svolgono un ruolo importante nel processo d’adattamento dell’uomo all’ambiente, la loro mutazione ha dato luogo ad alcuni vantaggi. I geni che segnano le differenze fenotipiche tra le popolazioni, rappresentano solo una piccola parte del nostro genoma, a conferma che il concetto di ‘razza’ da un punto di vista genetico è stato abolito”.
Lo studio, pubblicato su Nature Genetics, ha identificato 582 geni che sono mutuati attraverso una selezione naturale avvenuta tra 10.000 e 60.000 anni fa.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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3 thoughts on “La sopravvivenza del genere umano? Tutto merito dei geni

  1. Visto che non esiste geneticamente il concetto di razza, allora non mi resta che credere che i politici italiani sono degli alieni!

  2. lo sapevo! fanculo ai razzisti!

    e non solo in Africa esiste la mutazione che rende più resistenti alla malaria, poichè celle coste mediterranee pure c’è qualcosa di simile

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