La Nasa prevede un investimento di 28 miliardi di dollari per far sbarcare la prima donna sulla Luna

La Nasa l’anno scorso aveva detto che in quattro anni avrebbe fatto atterrare la prima donna in assoluto sulla Luna e sarebbe tornata sull’unico satellite naturale della Terra per la prima volta dal 1972, attraverso il suo programma Artemis. Ora, in una versione del 22 settembre 2020, ha condiviso un aggiornamento che delinea il suo piano, annunciando un enorme investimento di 28 miliardi di dollari per il ritorno sulla superficie lunare.
I fondi saranno tutti utilizzati per lo sviluppo dei macchinari: un miliardo di dollari del budget andrà direttamente allo sviluppo di un sistema lunare umano commerciale che porterà gli esseri umani sulla superficie lunare; un lotto di 651 milioni di dollari verrà utilizzato per supportare la sonda spaziale Orion e il razzo che Boeing sta costruendo per la missione sulla Luna, chiamato Space Launch System o SLS, su cui la Nasa ha già speso almeno 11,9 miliardi di dollari.
Bettina Inclán, direttore delle comunicazioni della Nasa, ha detto:
«La missione Artemis è l’antitesi della missione Apollo 17 della Nasa che ha fatto atterrare gli esseri umani sulla Luna, solo 12 umani, tutti maschi, hanno camminato sulla Luna ed erano tutti americani, con Artemis, il progetto è di lanciare anche le donne sul nostro satellite».
La Nasa ha detto che attualmente ci sono solo 12 donne astronaute attive, escluse le altre cinque astronaute donne che si sono diplomate all’inizio di quest’anno. L’equipaggio per la missione 2024 non è stato ancora nominato, secondo l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine, la prima donna a camminare sulla Luna sarà qualcuna delle 12 donne che ha già volato, qualcuna che è già stata sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Il programma Artemis è impostato per cercare e potenzialmente estrarre risorse come l’acqua dalla Luna, che possono essere convertite in altre risorse utilizzabili come ossigeno e carburante. La Nasa spera inoltre di sviluppare nuove capacità di mobilità che consentiranno agli astronauti di esplorare nuove regioni della Luna.
Jim Bridenstine ha detto:
«Stiamo tornando sulla Luna per la scoperta scientifica, i vantaggi economici e l’ispirazione per una nuova generazione di esploratori, mentre costruiamo una presenza sostenibile, stiamo anche creando slancio verso quei primi passi umani sul Pianeta Rosso».
La missione è prevista per il lancio nel 2023, secondo il programma, gli astronauti avranno il compito di raccogliere campioni, saranno dotati di moderne tute spaziali che consentono una maggiore flessibilità e movimento rispetto alle tute spaziali utilizzate dagli astronauti dell’era Apollo.

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