La moda per i diritti umani

Insensibile, Louis Vuitton, prende a borsate Nadia Plesner, perché ha utilizzato il suo marchio per la campagna "Simple Living", a favore del Darfur  


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L’artista danese Nadia Plesner, è stata citata in giudizio da Louis Vuitton, per uso diffamatorio del nome e del logo della casa francese.
La Plesner, gestisce "Simple Living", organizzazione per il sostegno delle vittime del Darfur, vende t-shirt e poster con l’immagine di un bambino nudo che porta al braccio una borsa di Louis Vuitton e sotto l’altro braccio, un chihuahua che ricorda quello di Paris Hilton (v. immagine sopra)..
Nadia Plesne, racconta:
"La mia illustrazione per Simple Living, è un’idea sollecitata da un settore dell’informazione che mette in luce persone e oggetti completamente insignificanti. E’ sufficiente indossare una brutta borsa alla moda e portare in braccio un piccolo cane, per ottenere visibilità sulle copertine delle riviste e sui media? Allora, mi sono detta, lo faccio con Simple Living, vale effettivamente la pena di farlo per le persone che meritano e hanno bisogno d’attenzione. I mezzi d’informazione quando martellano in continuazione con le stesse immagini, convincono la gente a credere che sono importanti.
Ho letto il libro ”Not on our watch” di Don Cheadle e John Prendergast, mi ha inorridito il fatto che anche con il genocidio ed altre atrocità in corso nel Darfur, Paris Hilton continua a catturare tutte le attenzioni, possibile che l’industria dello spettacolo ha oltrepassato il buon senso cadendo così in basso? se non riesci a batterli, unisciti a loro combattendoli con le stesse armi. Questo è il motivo che mi ha spinto a mescolare nel mio disegno la crudele realtà del mondo, come quella nel Darfur, con gli elementi superficiali del mondo dello spettacolo.
Ho visto il sito Savedarfur, tra le altre cose, invita a sensibilizzare l’opinione pubblica e a raccogliere fondi. E’ quello che sto cercando di fare. Il 100% degli utili raccolti da "Simple Living" con la vendita di t-shirt e poster, è devoluto totalmente per programmi che svolgono un ruolo determinante nella costruzione di politiche e di pressioni economiche, necessarie per porre fine alla crisi nel Darfur".

Nadia Plesner, presa a borsate dall’insensibilità di Louis Vuitton
"Il 13 febbraio 2008 – racconta Nadia Plesner -,  ho ricevuto una lettera dall’ufficio principale di Louis Vuitton a Parigi, con fermezza mi hanno chiesto di porre immediatamente fine alla campagna pro Darfur perché ho raffigurato un loro prodotto. Decisa a sostenere la mia libertà artistica per esprimere la visione delle brutture del mondo, senza subire restrizioni da parte di nessuno, il 20 febbraio 2008, ho informato il direttore della proprietà intellettuale di Louis Vuitton, che intendo continuare la mia campagna per sostenere le vittime del Darfur.
Il 15 aprile 2008, ho ricevuto una querela da Louis Vuitton".
Liberamente tradotto da Nadia Plesner, Simple Living

Tags: Darfur Simple Living Louis Vuitton

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Comments ( 2 )
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  • Rea

    io credo che nemmeno se la televisione ci bombardasse di bambini poveri con accessori di moda ci convincerebbe della loro importanza, a meno che non andassero di moda…. purtroppo è nella natura umana essere attratti da imamgin idi benessere e rifuggire quelle di povertà

  • Pattinando

    ReaCondivido il tuo pensiero, proprio per questo, nel nostro piccolo, tentiamo di mettere in luce questi problemi che molti tentano di coprire. Baciotto*