La Francia promette di affrontare il maleodorante disastro delle alghe nei Caraibi

Il governo francese sta preparando un piano per affrontare una nuova invasione di alghe puzzolenti che copre le spiagge di alcune isole dei Caraibi, causando problemi di salute per i residenti e minacciando le principali industrie di pesca e turismo.
Nicolas Hulot ministro dell’ambiente ha detto:
«Le alghe di sargassum sono un altro disastro per le Indie Occidentali, probabilmente il problema non l’abbiamo preso seriamente in considerazione».
Tonnellate di alghe sono arrivate sulle isole della Martinica e della Guadalupa, accumulandosi fino all’altezza del ginocchio su ampi tratti di costa. Le alghe iniziano presto a decadere, producono enormi quantità d’idrogeno solforato e altri gas nocivi, puzzano di ammoniaca o uova marce, possono gravemente irritare gli occhi, il naso e la gola.
I fumi danneggiano anche le case vicine e altre proprietà, corrodono i metalli, uccidono anche pesci e fauna, hanno messo in ginocchio l’industria locale della pesca. I funzionari hanno chiuso le scuole vicino alle zone infestate, mentre alcune isole non sono più collegate da quando barche e traghetti non riescono a superare le banchine di alghe.
Il governo francese ha già stanziato tre milioni di euro per la fornitura di trattori, maschere antigas e altre attrezzature per rimuovere le alghe, anche se spesso ritornano in poche settimane.
Nicolas Hulot ministro dell’ambiente nel suo intervento in parlamento ha detto:
«Di là della risposta urgente, un nuovo piano nazionale per la lotta alle alghe di sargassum sarà completato entro la metà di giugno. I ricercatori non sono riusciti a capire il perché le alghe improvvisamente inizino a proliferare nella regione, dicono che probabilmente il cambiamento climatico sta aggravando il problema».
Il problema negli ultimi anni si è verificato nei Caraibi, spesso è dovuto intervenire l’esercito per raccogliere le alghe. I funzionari governativi hanno bisogno di capire come procedere poiché le alghe con i fumi che sprigionano sono tossiche non possono essere utilizzate per produrre combustibile da biomassa, né possono essere trasformate in fertilizzante. L’unica possibilità al momento è di distribuire le alghe su terre isolate fino a quando non si decompongono e si seccano.
L’ultima invasione di alghe è arrivata mentre la Guadalupa, la Martinica e altre isole francesi stanno ancora recuperando e ricostruendo dai devastanti uragani che hanno colpito i Caraibi lo scorso settembre, causando milioni di euro di danni.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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