La Corea del Nord potrebbe far esplodere un ordigno nucleare ad alta quota sopra gli Stati Uniti

La retorica del dittatore nord-coreano Kim Jong Un, sulle sue armi nucleari e l’intenzione di scatenare una guerra contro gli Stati Uniti e i suoi alleati, non è plausibile per chi vede il suo arsenale militare privo di missili a lungo raggio e un equipaggiamento militare obsoleto rispetto alle forze armate delle nazioni occidentali. La Corea del Nord non può contare neanche su milioni di soldati come la Cina, per questo sembra stravagante vederla avviata a vincere una guerra contro gli Stati Uniti.
L’atteggiamento di sfida di Kim Jong Un, per gli esperti americani non è la solita propaganda in atto per compiacersi la sua popolazione, il giovane leader probabilmente si sente potenziato da un asso nella manica che buona parte dei nemici del suo paese ancora non comprende appieno.
La Repubblica popolare democratica di Corea (conosciuta più comunemente come Corea del Nord), in possesso di una sorta di arma segreta, non può sembrare inverosimile per gli Stati Uniti e la Cina. Le due superpotenze non sottovalutano il pericolo di un conflitto militare di un certo tipo. Gli Stati Uniti hanno iniziato a schierare i mezzi navali lungo la regione; la Cina sta mobilitando in massa le sue truppe alla frontiera.

La Corea del Nord ha lanciato un satellite in orbita con un ordigno nucleare?
La Corea del Nord nel dicembre dello scorso anno ha lanciato un satellite orbitale non ben definito. In America alcuni funzionari stanno esprimendo la preoccupazione che la Corea del Nord potrebbe usare il suo “vettore KSLV-I” per lanciare e far esplodere ad alta quota sopra gli Stati Uniti, una bomba elettromagnetica in grado di distruggere le principali strutture del sistema della rete elettrica, così come le infrastrutture critiche della nazione.
La preoccupazione è notevole, i funzionari americani stanno monitorando continuamente la base di lancio della Corea del Nord, il tipo d’attività potrebbe suggerire un attacco con armi non convenzionali contro gli Stati Uniti.
Gli esperti americani sono consapevoli che il missile a tre stadi lanciato lo scorso dicembre dalla Corea del Nord, può essere stato il compimento di un test che ha permesso di mettere in orbita una bomba elettromagnetica che a comando potrebbe esplodere a elevata altitudine, perpendicolare a qualsiasi zona degli Stati Uniti per innescare l’effetto EMP (determinato da una bomba elettromagnetica o E-bomb, l’arma è stata progettata per mettere fuori uso, mediante un impulso elettrico, i componenti elettronici in un vasto raggio di azione).
La preoccupazione degli esperti americani recentemente è stata rafforzata da uno studio poco pubblicizzato dell’US Army War College, nella parte dedicata, è scritto:
«Una detonazione nucleare in quota sopra una città degli Stati Uniti potrebbe spazzare via la rete elettrica per centinaia, forse migliaia di chilometri di distanza. L’impatto sarebbe catastrofico per le città private di una fonte di acqua pulita (la pressione dell’acqua spesso dipende dall’energia elettrica per il pompaggio nelle torri di stoccaggio), l’arresto degli impianti di depurazione comprometterebbe la sopravvivenza soprattutto nelle aree popolate“.
Lo studio del maggio 2011 intitolato “Nel buio: pianificazione militare per un evento critico, catastrofico dell’infrastruttura“, ha concluso che “è molto limitata la capacità di backup alla rete elettrica sulla quale dipende maggiormente l’infrastruttura delle comunicazioni».
Il Dott. Peter Vincent Pry, ex analista della CIA, ora direttore esecutivo della task force per la sicurezza nazionale e direttore dell’US Nuclear Strategy Forum, ha detto:
«La Corea del Nord due anni fa ha fatto esplodere un ordigno nucleare, giudicato da alcuni esperti di bassa potenza, senza alcuna minaccia significativa. Io ho una diversa valutazione, la stessa esplosione procurata ad alta quota sopra gli Stati Uniti, aumenta la potenza dei raggi gamma, abbastanza da disabilitare tutta la rete elettrica nazionale.
E’ stato valutato che in un’esplosione di questo tipo a 480 chilometri d’altezza sopra il Nebraska, la vita come noi la conosciamo terminerebbe nel giro di un anno: da quell’attacco nove americani su dieci sarebbero morti, perché senza elettricità non siamo in grado di sostenere gli abitanti di un normale centro urbano».

Un pazzo premerà il pulsante?
Uno di questi giorni qualcuno premerà il pulsante? Ci vuole solo un pazzo con il suo dito sul pulsante per cambiare il mondo. Il satellite messo in orbita a dicembre dalla Corea del Nord, in realtà è un super EMP (arma a impulsi elettromagnetici), in attesa di ricevere un segnale da Kim Jong Un?
L’arroganza del giovane leader nordcoreano è sempre più accentuata, certamente suggerisce che ha qualcosa che noi non conosciamo. Alleato con l‘Iran, Kim Jong Un recentemente ha affermato che il 2013 segnerà la caduta dell’impero americano.
La super bomba elettromagnetica esiste, con ogni probabilità la Corea del Nord nel suo arsenale ha una tale arma e un sistema di lancio per metterla in orbita sopra il centro degli Stati Uniti. Tale scenario è una possibilità estrema ma certamente non impossibile.
Attacchi nucleari e armi a impulsi elettromagnetici sono due delle più pericolose minacce che l’uomo ha di fronte, se dovesse accadere, renderebbe inutili tutti i nostri progressi tecnologici nel corso degli ultimi cento anni, lascerebbe gli Stati Uniti in condizioni di un paese del terzo mondo.
Il Congresso degli Stati Uniti d’America, ha creato un gruppo di esperti per studiare come fronteggiare un attacco del genere, in grado di fermare i servizi bancari, i trasporti, la distribuzione del cibo, l’acqua.
Joseph McClelland, direttore dell’Ufficio della Commissione di energia di affidabilità elettrica, ha detto:
“Le conseguenze sarebbero catastrofiche, il crollo dell’intera rete elettrica comporterebbe una spesa tra i mille e i duemila miliardi di dollari“.
Roscoe Bartlett, repubblicano, membro della Camera dei Rappresentanti, ha aggiunto: “Il pieno recupero della rete elettrica non sarebbe possibile in meno di dieci anni di lavoro”.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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