La Cina ritiene necessario sviluppare un’arma per distruggere i satelliti Starlink di Elon Musk

Ricercatori militari cinesi hanno chiesto lo sviluppo di un’arma “hard kill” per distruggere fisicamente il sistema satellitare Starlink di Elon Musk qualora minacciasse la sicurezza nazionale cinese. I ricercatori hanno richiamato l’attenzione sull'”enorme potenziale per le applicazioni militari” di Starlink e sulla necessità per la Cina di sviluppare contromisure per sorvegliare, disattivare o addirittura distruggere la crescente megacostellazione satellitare. Il loro lavoro è stato pubblicato il mese scorso nella rivista China’s Modern Defence Technology (la copia tradotta in inglese del documento è disponibile qui).
Starlink è una rete Internet satellitare a banda larga sviluppata dalla società SpaceX di Elon Musk, mira a trasmettere l’accesso a Internet ai clienti in qualsiasi parte del mondo (a condizione che dispongano di un’antenna parabolica Starlink per collegarsi ai satelliti). I primi satelliti Starlink da quando sono stati lanciati nel 2019, SpaceX ne ha messi in orbita bassa più di 2.300, l’azienda prevede di inviare nello spazio fino a 42.000 satelliti per formare una gigantesca megacostellazione.
I ricercatori cinesi particolarmente preoccupati dalle potenziali capacità militari della costellazione, hanno detto che potrebbe essere utilizzata per tracciare missili ipersonici, aumentare drasticamente la velocità di trasmissione dei dati dei droni e dei caccia stealth statunitensi o addirittura colpire e distruggere i satelliti cinesi.
La Cina ha già affrontato alcuni incidenti con i satelliti Starlink, l’anno scorso ha scritto alle Nazioni Unite per lamentarsi del fatto che la Stazione spaziale cinese nel luglio e nell’ottobre 2021 è stata costretta a eseguire manovre di emergenza per evitare “incontri ravvicinati” con i satelliti Starlink.
I ricercatori guidati da Ren Yuanzhen, ricercatore presso l’Istituto di tracciamento e telecomunicazioni di Pechino, che fa parte della Forza di supporto strategico dell’esercito cinese, hanno scritto nel documento una combinazione di metodi soft e hard kill per far perdere le funzioni ad alcuni satelliti Starlink e distruggere il sistema operativo della costellazione. Hard e soft kill sono le due categorie di armi spaziali: le hard kill sono le armi che colpiscono fisicamente i loro obiettivi (come i missili) e le soft kill comprendono le armi di disturbo e le armi laser.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha detto che la Cina dispone già di diversi metodi per disabilitare i satelliti, tra questi, i disturbatori di microonde, che possono interrompere le comunicazioni o friggere i componenti elettrici; i potenti laser a risoluzione millimetrica, che possono catturare immagini ad alta risoluzione e accecare i sensori dei satelliti; cyber-armi da hackerare nelle reti satellitari; e missili antisatellitari a lungo raggio (ASAT) per distruggerli.
I ricercatori hanno affermato che queste misure, che sono efficaci contro i singoli satelliti, non saranno sufficienti per far affondare Starlink. Hanno scritto:
«La costellazione di Starlink costituisce un sistema decentralizzato. Il confronto non riguarda i singoli satelliti, ma l’intero sistema. Hanno delineato come un attacco al sistema Starlink richiederebbe “alcune misure a basso costo e ad alta efficienza».
Ora non è chiaro esattamente quali potrebbero essere queste misure. I ricercatori propongono che la Cina dovrebbe costruire i propri satelliti spia per spiare meglio Starlink; trovare nuovi e migliorati metodi per hackerare i suoi sistemi; e sviluppare metodi più efficienti per abbattere più satelliti nella rete. Ciò potrebbe potenzialmente significare il dispiegamento di laser, armi a microonde o satelliti più piccoli che potrebbero essere utilizzati per abbattere i satelliti di Starlink. La Cina sta anche cercando di competere con Starlink direttamente attraverso il lancio della propria rete satellitare: chiamata Xing Wang, o Starnet, ai clienti paganti fornisce l’accesso globale a Internet.

Starlink è già stato utilizzato per scopi militari
Il 24 febbraio 2022 appena due giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov ha scritto su Twitter chiedendo a Musk di distribuire più satelliti Starlink al Paese, poi il 24 maggio 2022 parlando al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha affermato:
«SpaceX ha finora fornito più di 12.000 antenne satellitari Starlink all’Ucraina, tutte le infrastrutture critiche in Ucraina utilizzano Starlink».
Elon Musk all’inizio dello scorso mese di maggio ha scritto su Twitter che la Russia ha effettuato molteplici tentativi di disturbo del segnale e di hackeraggio di Starlink.
Dmitry Rogozin, direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, in una nota inviata ai media russi sembrava minacciare Elon Musk, accusandolo di aver fornito “ai militanti del battaglione nazista Azov” “apparecchiature di comunicazione militare”, affermando che Elon Musk sarebbe stato ritenuto responsabile. Elon Musk ha risposto scrivendo su Twitter: «Se dovessi morire in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi».
La Cina potrebbe pensare a modi alternativi per contrastare Starlink, perché i missili ASAT creano condizioni pericolose per tutte le nazioni che operano nello spazio. Le esplosioni in orbita sono pericolose non solo di per sé, ma anche per le migliaia di detriti che creano (dalle dimensioni di un pallone da basket a quelle di un granello di sabbia), queste schegge spaziali potenzialmente possono causare gravi danni ai satelliti.
Il test missilistico antisatellite russo nel novembre 2021 ha fatto esplodere nell’orbita bassa della Terra un defunto satellite spia di epoca sovietica, ha creato un campo di detriti di almeno 1.632 pezzi, costringendo gli astronauti statunitensi e russi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale a rifugiarsi nella capsula ausiliaria, che porta su e giù gli astronauti da Cape Canaveral all’Iss stessa. La capsula è di SpaceX ed è a prova di urto, quanto meno molto più dell’Iss.
Stati Uniti, Cina, India e Russia in passato hanno effettuato test ASAT, creando spazzatura spaziale. Lo scorso aprile gli Stati Uniti hanno annunciato il divieto di ulteriori test ASAT. Gli scienziati cinesi nell’ottobre del 2021, hanno affermato di aver progettato un sistema per evitare il problema dei detriti con un dispositivo esplosivo che potrebbe essere inserito all’interno dell’ugello di scarico di un satellite, facendolo esplodere in modo sicuro, senza creare confusione e in un modo che potrebbe essere scambiato per un malfunzionamento del motore.
Il recente rapporto pubblicato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha evidenziato che la Cina dal 2019 passando da 124 a 250 ha più che raddoppiato il numero di satelliti per l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione (ISR).
Il numero totale di satelliti cinesi, compresi quelli non ISR, all’inizio del 2022 era di 499, secondo solo ai 2.944 degli Stati Uniti, di cui Starlink ne costituisce più di 2.300, secondo l’Union of Concerned Scientists.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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