La chirurgia nel 1800 mostrata con illustrazioni (foto)

Nel suo libro “Interventi cruciali: un trattato illustrato sui principi e pratica di chirurgia ottocentesca”, l’autore Richard Barnett ci mostra come nel 19° secolo prima di subire la modernizzazione l’intervento chirurgico era cruento.
L’inizio non è dei migliori. In epoca medioevale i chirurghi da intendere come chirurgo-barbiere (nell’Europa medievale è stato uno dei più comuni medici praticanti, generalmente durante o dopo una battaglia interveniva per curare i soldati. La chirurgia in questa epoca, generalmente non era praticata dai medici, ma dai barbieri che potevano utilizzare una forte lama di rasoio indispensabile per la loro professione. I barbieri nel Medio Evo in Europa erano tenuti a fare qualsiasi cosa, dal taglio dei capelli all’amputazione degli arti).
Il chirurgo-barbiere per non prolungare il dolore e per diminuire la perdita di sangue eseguiva le operazioni il più velocemente possibile. La mortalità era alta, non c’era l’aiuto dell’antisepsi (procedimento proprio della chirurgia, mirante alla distruzione degli agenti infettivi presenti sulla superficie delle ferite) e dell’anestesia ancora non inventati. I pazienti dovevano sottoporsi svegli a un’operazione.
Il 19° secolo è un’epoca in cui i medici iniziano a praticare seriamente la chirurgia, le sale operatorie sono diventate più pulito, gli strumenti medici sono sterili, i chirurghi effettivamente iniziano a praticare l’anestesia e l’antisepsi (clicca l’immagine per vedere altre illustrazioni).
Le illustrazioni mostrano come il mondo accademico medico ha sistematicamente studiato il corpo umano in una maniera meno morbosa. La parte migliore di queste illustrazioni? Effettivamente questi studi illustrati hanno iniziato a salvare vite umane, riducendo i tassi di mortalità e, infine, hanno gettato le basi per la medicina moderna che talvolta ancora oggi temiamo.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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