Inventata stampante per produrre celle solari in formato A3 (video)

Gli scienziati in Australia, grazie a una nuova stampante per celle solari che è stata installata presso CSIRO, hanno prodotto la cella solare flessibile di plastica, dieci volte più grande di quella precedente.
La stampante ha permesso ai ricercatori del Victorian Organic Solar Cell Consortium (VICOSC) – una collaborazione tra CSIRO, l’Università di Melbourne, Monash University e partner di settore – di stampare le celle fotovoltaiche organiche delle dimensioni di un foglio A3.

Il dott. Scott Watkins di CSIRO materiali ha detto:
«La stampa di celle solari su larga scala apre una vasta gamma di possibilità per le applicazioni pilota. Ci sono così tante cose che possiamo fare con le cellule di queste dimensioni, possiamo impostarle nelle insegne pubblicitarie, nell’alimentazione di luci e altri elementi interattivi. Possiamo anche incorporarle in borse per laptop per fornire alimentazione di backup».
La nuova stampante, del valore di 200.000 dollari, è un grande passo per il team VICOSC, in soli tre anni sono riusciti a passare da celle solari della dimensione di dieci centimetri a quelle di trenta centimetri di larghezza.
Il dott. David Jones di VICOSC, coordinatore del progetto e ricercatore dell’Università di Melbourne ha detto:
«Uno dei grandi vantaggi per il nostro gruppo è l’utilizzo di tecniche di stampa esistenti, il che rende la tecnologia molto accessibile. E’ la stessa tecnologia utilizzata per la stampa di un’immagine su di una t-shirt. Utilizziamo inchiostri con proprietà di semiconduttori per stampare le celle direttamente su carta sottile, plastica flessibile o acciaio. Con la possibilità di stampare a velocità fino a dieci metri il minuto, saremo in grado di produrre una cella solare ogni due secondi.
In futuro con attrezzature più grandi si potrà produrre materiale stratificato per i grattacieli. Stampando direttamente su materiali come l’acciaio, si potrà incorporare le cellule su materiali di copertura».
Le celle fotovoltaiche organiche, che producono 10-50 watt di potenza per metro quadrato, potrebbero anche essere utilizzate per migliorare l’efficienza dei pannelli solari di silicio più tradizionali.
Il dott. Scott Watkins ha aggiunto:
«I diversi tipi di cellule catturano la luce da diverse parti dello spettro solare, quindi, invece di essere tecnologie concorrenti, in realtà sono molto complementari.
Gli scienziati prevedono per il futuro il mix energetico, l’Australia, potrà contare su molte fonti energetiche non tradizionali. Abbiamo bisogno di essere in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie in linea alla nostra dotazione solare, in grado di stimolare la nostra scienza per sostenere la produzione locale ad alta tecnologia».
Il consorzio mentre è focalizzato sullo sviluppo di applicazioni con gli attuali partner industriali, ha opportunità di lavorare con altre imprese attraverso programmi di formazione o prove di produzione su scala pilota. Come parte del consorzio è anche in fase d’installazione nella vicina Monash University, una linea di serigrafia complementare: combinata con la fabbrica Clayton e materiali Precinct, diventerà una delle più grandi strutture organiche di stampa di celle solari al mondo.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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