Indulto – Anziana scrive a Mastella: "Mio figlio tossico, uscirà e tornerà a torturami, chi mi difenderà?,meglio suicidarsi".

"Grazie all’indulto, mio figlio tossicodipendente tornerà libero e ricomincerà le sue terribili violenze contro di me. Come mi difenderò? Chi mi difenderà? Chiedo di essere ricevuta dal ministro Mastella. Voglio sapere se sarà possibile almeno emettere un mandato di cattura nei miei confronti. Perchè un carcere qualsiasi, anche il più invivibile, è più sicuro della mia casa se mio figlio è libero".
E’ l’urlo disperato di una donna romana di 68 anni, angosciata per l’approvazione dell’indulto che ridurrà la pena di tre anni ai detenuti. "Mio figlio tornerà libero anche se è pluripregiudicato e tossicodipendente. Se Mastella non mi riceverà – minaccia la donna – mi ucciderò".
"Mio figlio, ormai solo biologico ha oggi 47 anni e delinque da circa 30: entra ed esce dal carcere. Si è macchiato di gravi reati, comprese rapine a mano armata, si è finto malato terminale per realizzare alcune truffe. La famiglia lo ha seguito fino al 1993, sempre lungo gli itinerari previsti dalla legge: il Sert, i centri di recupero, le comunità. Tutto inutile. Gli è stata data l’ultima chance. Anche questa inutile".
"Da allora le violenze di mio figlio contro di me sono aumentate, sempre finalizzate ad ottenere soldi per comprare la droga. In oltre un decennio di terrore ha distrutto più volte la casa, mi ha picchiata, mi ha umiliata. Ed io sono caduta in uno stato di depressione severa".
"Nel 2003 – continua la donna – mio figlio è stato arrestato dalla polizia mentre tornava a casa armato di un coltello a serramanico con il quale, probabilmente, aveva intenzione di scagliarsi contro di me. Al momento della cattura ha anche ferito un agente. E’ stato processato, condannato e – da quanto ho saputo da un funzionario di polizia – durante la detenzione è anche evaso da un ospedale nel quale era stato ricoverato. Da alcuni mesi ha ottenuto gli arresti domiciliari in una comunità. Ora, l’indulto lo farà tornare libero. Tornerà a fare rapine, a picchiarmi, a torturarmi – dice la donna – a devastare la casa giorno e notte, pronto anche ad uccidermi".
Di fronte a questa prospettiva, la madre, disperata, invoca l’intervento del Ministro Mastella affinché un "atto di buonismo verso i rei qual è l’indulto" non diventi "un atto di ingiustizia verso i cittadini per bene". "Signor Mastella – scrive la donna – mi riceva. Vorrei chiederle se mi accoglierà a casa sua; o se mi darà un alloggio protetto; o se mi assegnerà una scorta per difendermi dal mio figlio biologico. In alternativa, se è possibile che io sia arrestata e rinchiusa in un carcere invivibile, il peggior carcere, ma pur sempre più sicuro della mia casa".
"Se tutto questo non sarà possibile, signor Ministro, io ho già deciso: mi toglierò la vita. Vorrò farlo io – conclude la donna – per impedire che lo faccia mio figlio: non voglio vedere i suoi occhi mentre mi uccide".
Fonte: Repubblica

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6 thoughts on “Indulto – Anziana scrive a Mastella: "Mio figlio tossico, uscirà e tornerà a torturami, chi mi difenderà?,meglio suicidarsi".

  1. Cara signora,quello che scrive è molto toccante e io la capisco,immagino quello ha e sta passando,però lei si deve aggrappare alla vita più di chiuque altro,lei deve aiutare suo figlio per l’ennesima volta,lui ha solo lei nessun altro puo aiutarlo se non la mamma gli dia ancora un’altra possibilità so che ha passato una vita d’inferno,la smetta di vivere nel terrore,assieme a qualcuno parli a suo figlio e mettete delle regole poi c’è anche da dire che suo figlio una volta uscito dal carcere sarà disintossicato, e magari non si farà più e questo dipende anche da lei faccia affinchè suo figlio non trovi davanti a se soltanto ostilità. Anche io ne ho visto di tutti i colori,ma alla fine ce l’ho fatta.Le faccio I MIEI MIGLIORI AUGURI!anonimo.

  2. Cara Signora io la capisco bene perchè purtroppo anche io e la mia famiglia viviamo questo grande dramma. La politica e questi schifosi di politici non riescono a capire che un tossicodipendente non è una persona come tutti gli altri e ha bisogno di essere seguito da centri specializzati e soprattutto non deve essere in grado di decidere lui, ma deve essere obbligato al recupero se ha superato ogni limite e se la famiglia, come la mia, ha fatto tutto quello che poteva. Lo stato non prende provvedimenti adeguati nè è mai riuscito a risolvere i problemi dei tossico dipendenti nei carceri. lì peggiorano soltanto e quando escono fanno cose peggiori di prima, è da sempre così ma tutti se ne fregano. Non è questo il modo di sfollare le carceri perchè tra poco tempo la situazione sarà peggio di prima. Sono solo degli illusi e dei menifreghisti coloro che hanno deciso l’indulto non sono in grado di proteggere i cittadini e non mettono a disposizione persone competenti che possono riuscire insieme alle famiglie, salvare ragazzi in preda alla droga. Cosa aspettano? Leggere sui giornali le tragedie? Sono una vergogna. Questo stato combina guai uno dietro l’altro e a noi non rimane che pregare visto che questi buffoni peggiorano solo le cose. Rivolgendomi a lei signora le dico con il cuore che la sua vita vale molto di più di quella di suo figlio che non sa vivere e non sa quanto è grande l’amore di una madre.

  3. Ai due commenti, rivolti alla signora che ha scritto la lettera a Mastella
    L’indulto sotto certi aspetti è un vero incubo per tutti quelli che hanno a che fare con figli che la droga ha distrutto. E’ il caso della madre che ha scritto a Mastella, l’ha fatto perché da sola non riuscirà mai a recuperare suo figlio annientato dalla droga, per questo teme per la sua vita quando il figlio (se lo faranno uscire) tornerà a casa.

    Lavalanga grazie :-).

    Grazia baciotto.

  4. Gentile signora impaurita, Le posso solo suggerire che la miglior difesa è l’attacco.

    quando suo figlio, “biologico” quindi figlio per modo di dire, uscirà e verrà acasa sua, Lei lo assecondi, aspetti che si addormenta e poi lo ammazza con una martellata in testa.

    Così andrà in galera e starà tranquilla.

    Leggerò i giornali

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