Imminente carenza di rame potrebbe far deragliare la transizione energetica

Il nuovo rapporto di S&P Global (società americana quotata in borsa con sede a Manhattan, New York City, le sue principali aree di attività sono le informazioni finanziarie e l’analisi), riporta che un futuro completamente elettrico dipende fortemente dal rame, ma le incombenti carenze di approvvigionamento potrebbero ostacolare gli obiettivi delle nazioni di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, e se non saranno disponibili nuove significative forniture, gli obiettivi climatici saranno “cortocircuitati e rimarranno fuori portata”.
I veicoli elettrici, l’energia solare ed eolica e le batterie per l’accumulo di energia funzionano tutti con il rame. Il rapporto di S&P Global sottolinea che un veicolo elettrico richiede una quantità di rame 2,5 volte superiore a quella di un veicolo con motore a combustione interna. Il solare e l’eolico offshore nel frattempo, richiedono rispettivamente due e cinque volte più rame per megawatt di capacità installata rispetto all’energia generata con gas naturale o carbone.
Il rame è anche fondamentale per le infrastrutture che trasportano l’energia rinnovabile, grazie anche alla sua conducibilità elettrica e alla bassa reattività. I suoi impieghi comprendono cavi, transistor e inverter.
Daniel Yergin, vicepresidente di S&P Global ha detto:
«Rispetto al nostro attuale sistema energetico la transizione energetica dipenderà molto di più dal rame, è stato sempre dato per scontato che il rame e gli altri minerali ci saranno. Il rame è il metallo dell’elettrificazione, e l’elettrificazione è il fulcro della transizione energetica».
Il rapporto di S&P Global prevede che entro il 2035 la domanda di rame raddoppierà quasi a 50 milioni di tonnellate; entro il 2050 supererà 53 milioni di tonnellate. S&P Global per dare l’idea di questa cifra ha evidenziato che si tratta di “più di tutto il rame consumato nel mondo tra il 1900 e il 2021”.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili rappresenterà gran parte dell’aumento della domanda, S&P Global prevede che il rame necessario per i veicoli elettrici, l’eolico, il solare e le batterie triplicherà entro la metà del prossimo decennio. Ciò avverrà insieme alla crescita della domanda in altri settori, spingendo la domanda di rame a livelli mai visti prima.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha sottolineato che non è semplice aprire nuove miniere, per far decollare una nuova miniera di rame occorrono in media 16 anni. L’aumento dell’utilizzo delle miniere esistenti e il potenziamento del riciclaggio, al momento possono soddisfare una parte della più elevata domanda.
S&P Global nel tentativo di prevedere quanto sarà breve il mercato offre due futuri scenari:
– lo “Scenario Rocky Road”, in cui la produzione continua a essere sostanzialmente invariata, la carenza di offerta annuale raggiungerà quasi 10 milioni di tonnellate nel 2035;
– lo scenario più ottimistico “High Ambition Scenario”, in cui le miniere aumentano l’utilizzo e incrementano il riciclaggio, il mercato sarà ancora in deficit per la maggior parte degli anni 2030.
Il rapporto di S&P Global conclude sottolineando che “In entrambi gli scenari, l’offerta non sarebbe sufficiente a soddisfare la domanda di zero emissioni nette entro il 2050”.

Nuovo ordine geopolitico
La domanda di metalli e minerali che alimentano il nostro futuro finirà per creare nuovi ordini mondiali, con la corsa dei Paesi ad assicurarsi le forniture di rame, litio, nichel e altre vitali materie prime.
Daniel Yergin ha dichiarato:
«Ci sarà un nuovo ordine geopolitico intorno a minerali come il rame, la sua catena di approvvigionamento è molto più concentrata di quella di altre materie prime, compreso il petrolio. La Cina si è concentrata maggiormente sulla creazione di una posizione primaria nelle catene di approvvigionamento dei minerali che saranno necessari per lo zero emissioni nette di carbonio, il rame è un ottimo esempio della posizione chiave in cui si trova. La produzione di rame negli Stati Uniti nell’ultimo quarto di secolo nel frattempo si è ridotta di quasi la metà».
Il rapporto di S&P Global arriva mentre i prezzi del rame sono sotto pressione. Le materie prime in generale sono crollate a causa dell’aumento dei timori di recessione e di un rallentamento della domanda. Il rame lo scorso mercoledì ha toccato il livello più basso dal novembre 2020, dopo più di un decennio il secondo punitivo trimestre è stato il peggior periodo di tre mesi.

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