Immagini satellitari per prevedere i focolai delle malattie infettive

Il colera storicamente è una malattia che si sviluppa in modo episodico, per questo la capacità di prevedere le sue mosse è importante per attenuare l’impatto degli effetti fatali dell’infezione sulla salute pubblica.
Gli scienziati senza una sfera di cristallo, come fanno  a prevedere l’epidemia? Osservano nelle immagini satellitari la presenza del plancton negli oceani. Il colera prolifica in acque contaminate dal batterio Vibrio cholerae, che ha una nota associazione con i copepods, crostacei che vivono su un particolare tipo di plancton chiamato zooplancton.
Epidemie di colera sono legate a fattori ambientali come la temperatura superficiale del mare, l’altezza delle onde dell’oceano e la biomassa. Il riscaldamento globale favorisce lo sviluppo di un ambiente favorevole al Vibrio cholerae, con il conseguente aumento delle zone a rischio.
Gli scienziati, ora, sono in grado di identificare dove e quando si manifesterà il colera: possono incrociare i dati memorizzati nei loro archivi con le immagini satellitari della superficie dei mari.
I ricercatori della “Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health”, utilizzano la stessa tecnologia, per predire l’esposizione al Sin Nombre, un virus che causa la sindrome hantavirus polmonare, in molti casi, fatale per gli esseri umani. Allo stesso modo, le immagini satellitari contribuiscono a supportare l’Organizzazione mondiale della sanità per tenere sotto controllo la febbre della Valle del Rift (un’infezione virale che interessa gli ovini, i caprini e i bovini, ha colpito l’Arabia Saudita e lo Yemen nel 2000).
Il colera è una delle malattie a più rapida evoluzione mortale, i soggetti colpiti da una grave diarrea, subiscono un’estrema disidratazione che può portare a shock e infine alla morte in appena 18 ore. Basta chiedere a James K. Polk, l’undicesimo presidente degli Stati Uniti, morto per colera nel 1849. Purtroppo per lui, le sofisticate immagini satellitari non erano state ancora inventate.
Liberamente tradotto da EureKAlert

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