Il voto della Sicilia, fornisce un valido test per le elezioni nazionali

Le elezioni siciliane di domenica, ha fornito un test chiave per i partiti politici italiani, prima delle elezioni nazionali in primavera, per sostituire il governo tecnico del premier Mario Monti.
Dieci candidati sono stati in lizza per la carica di governatore di una delle regioni più importanti d’Italia, in seguito alle dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, rinviato a giudizio con l’accusa di associazione mafiosa. Il governatore Lombardo, ha negato le accuse.
La regione, con circa 5 milioni di abitanti e con un tasso di disoccupazione di quasi il 20 per cento, è considerata un barometro per le elezioni nazionali. I partiti politici italiani, ora manovrano strategicamente per riconquistare il potere a Roma, in previsione della scadenza del mandato per il governo Monti.
Monti, ha preso il potere l’anno scorso con il compito di far uscire l’Italia dalla crisi del debito, ha detto che alla fine del suo mandato, se richiesto sarebbe disponibile per un altro mandato.
L’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi del partito del Popolo della Libertà, danneggiato da scandali politici nelle regioni di Lazio e Lombardia, sta cercando di rinvigorire se stesso, anche se alla vigilia del voto e pochi giorni, ha detto che non ha intenzione di ricandidarsi come Premier, ha minacciato di ritirare il sostegno alle politiche di Monti.
Berlusconi, in primo grado  è stato condannato a quattro anni di carcere per frode fiscale. La sentenza non è definitiva, i suoi avvocati hanno quindici giorni di tempo per impugnare la sentenza e fare ricorso alla Corte d’appello.
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle, lanciato dal comico Beppe Grillo, si sta rivelando una minaccia al tradizionale assetto politico del centro-destra e centro-sinistra.

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