Il Viagra, popolare farmaco per la disfunzione erettile, può causare un danno irreversibile alla visione dei colori

I ricercatori del Mount Sinai Health System – sistema integrato di assistenza sanitaria a New York (NYEE) -, in un primo studio del suo genere hanno dimostrato che i problemi di visione dei colori causati da danni alla retina a livello cellulare possono derivare da un sovradosaggio di sildenafil citrato, il popolare farmaco per la disfunzione erettile venduto con il marchio Viagra. I risultati dimostrano che un uso eccessivo del farmaco a lungo termine potrebbe portare a problemi alla vista, compresi possibili danni irreversibili. I risultati sono stati pubblicati nel numero autunnale di Retinal Cases.
Richard Rosen, direttore dei servizi Retina del Mount Sinai (NYEE), ha detto:
«Le persone vivono secondo la filosofia che se un po’ è buono, molto è meglio. Lo studio ha evidenziato quanto possa essere pericolosa una dose eccessiva di un farmaco comunemente usato. Le persone che dipendono dalla visione dei colori per il loro sostentamento devono rendersi conto che potrebbe andare incontro a un impatto a lungo termine causato dall’eccesso di dipendenza da questo farmaco».
Richard Rosen e un team di ricercatori della NYEE hanno basato il loro studio su un paziente di 31 anni che è arrivato in una clinica per cure urgenti lamentando la visione dei colori rossa in entrambi gli occhi, non sparita da due giorni. Ha riferito che i suoi sintomi sono iniziati poco dopo aver preso una dose di sildenafil citrato liquido acquistato su internet (il sildenafil citrato può causare disturbi visivi con un dosaggio normale, i sintomi in genere si risolvono entro 24 ore). Il paziente ha detto ai medici che aveva consumato molto più della dose raccomandata di 50 mg, e che i sintomi sono iniziati poco dopo l’ingestione. In seguito è stato diagnosticato per una persistente tossicità retinica collegata all’alta dose di farmaci che danneggiano la retina esterna. La sua visione dei colori a più di un anno dalla diagnosi iniziale non è migliorata nonostante i vari trattamenti.
I ricercatori del Mount Sinai (NYEE) hanno utilizzato tecnologie all’avanguardia, tra cui l’ottica adattiva (AO) e la tomografia a coerenza ottimale (OCT), per esaminare la retina alla ricerca di danni strutturali a livello cellulare, una tecnica che non era mai stata fatta prima. L’AO è una tecnologia raffinata, in tempo reale permette ai medici di esaminare in pazienti vivi le strutture microscopiche dell’occhio con dettagli accuratissimi.
L’OCT è un sistema avanzato di diagnostica per immagini, rivela i dettagli trasversali della retina strato per strato.
La diagnostica per immagini ad alta tecnologia ha permesso ai ricercatori di vedere lesioni microscopiche ai coni della retina, le cellule responsabili della visione dei colori. Il danno era simile a quello osservato nei modelli animali di malattie ereditarie della retina, come la retinite pigmentosa o le distrofie dei coni e dei bastoncelli (CRD).
Richard Rosen in conclusione ha detto:
«Vedere effettivamente questi tipi di cambiamenti strutturali è stato inaspettato, ma ha chiarito i sintomi di cui soffriva il paziente. Sappiamo che il disturbo di visione dei colori è un effetto collaterale ben descritto di questo farmaco, fino a ora non eravamo mai stati in grado di visualizzare sulla retina l’effetto strutturale del farmaco.
Le nostre scoperte dovrebbero aiutare i medici a prendere coscienza dei potenziali cambiamenti cellulari nei pazienti che fanno eccessivo utilizzo del farmaco, in modo che possano educarli meglio sui rischi dell’uso eccessivo».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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