Il verme della Guinea, terrificante parassita dell’uomo, ha i mesi contati, dopo il vaiolo è la seconda malattia umana ad essere debellato

La dracunculiasi o malattia del verme della Guinea (GWD), è sul punto di essere debellato nel giro di un paio d’anni.
La malattia del verme della Guinea, è presente solo in alcuni paesi africani, nel 1986, aveva colpito 3,5 milioni di persone in ventuno paesi, nel 2011, ora il numero si è ridotto a poco più di un migliaio in quattro paesi: Nigeria, Mali, Ghana e Sudan.

Il verme della Guinea, è un parassita umano, la malattia può essere contratta quando qualcuno beve acqua contaminata da copepodi (piccoli crostacei) del genere Cyclops a loro volta infestati dalle larve di D. medinensis. Dopo l’ingestione, il crostaceo muore e rilascia le larve che attraversano la parete dello stomaco e dell’intestino e entrano nella cavità addominale oppure penetrano nei vasi linfatici dello spazio retro-peritoneale. Dopo la maturazione nella forma adulta e l’accoppiamento (in 70 giorni circa), i vermi migrano nel tessuto sottocutaneo verso la superficie della cute. Dopo un anno circa dall’infestazione, quando la femmina raggiunge le sue dimensioni finali, produce una sostanza tossica che provoca la formazione di una bolla cutanea, solitamente sul piede dell’individuo infestato, la quale poi si rompe. La lesione provoca bruciore e dolore locale e quando il paziente cerca sollievo bagnando la parte affetta nell’acqua, la femmina emerge dalla ferita con la sua estremità caudale e rilascia un liquido lattiginoso contenente migliaia di larve rabditoidi al I stadio, contaminando la fonte. Dopo pochi minuti il bruciore ricompare e l’operazione si ripete, questo per settimane finché la femmina non abbia eliminato tutte le sue larve (fino a 3 milioni). Alla fine il verme muore. Le larve sono poi ingerite dai copepodi presenti nell’acqua, nei quali cominciano un ciclo di sviluppo (purché la temperatura dell’acqua sia superiore ai 19 °C) e dopo 2–3 settimane, dopo due mute diventano larve al III stadio, potenzialmente infestanti. Le infestazioni sono date da una o poche femmine per volta.

Rimozione del parassita da una lesione cutanea del piede
La tecnica di rimozione del parassita è sgradevole, lungo fino a un metro, quando la parte iniziale fuoriesce dalla lesione cutanea, deve essere tirata con cautela per non rischiare rotture e lasciare il parassita morto nell’arto con possibili complicanze con sovrinfezioni batteriche con formazione di ascessi. Il verme morto provoca una reazione infiammatoria con deposizione di tessuto fibroso e calcificazione. Se sono coinvolte anche le articolazioni, si può avere la loro anchilosi.
Arcaico ma ancora validissimo è il vecchio sistema di estrazione del verme per arrotolamento su un bastoncino della parte che fuoriesce (vedi foto). L’operazione è molto delicata, può durare per alcuni giorni, il parassita deve essere tirato fuori – un paio di centimetri il giorno – da operatori esperti. La reazione infiammatoria attorno al corpo del verme può renderne l’estrazione molto difficoltosa. Se il verme si rompe durante l’estrazione, muore nel sottocutaneo e non si può più eliminare.
Il verme della Guinea è un parassita esclusivo degli esseri umani, già documentato negli antichi testi egizi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed altre agenzie sanitarie, lo stanno debellando attraverso l’informazione e l’istruzione: alla gente spiegano che quando vedono le bolle cutanee sui loro arti, non li devono immergere in una fonte d’acqua comune e non devono bere acqua da stagni all’aperto. Prima di bere l’acqua la devono bollire o filtrare  o utilizzare sostanze chimiche che possono uccidere le larve.
E’ incoraggiante vedere una frequente riduzione dei casi di malattia del verme della Guinea, causata principalmente dalla povertà, la gente in molti paesi africani, non ha accesso ad una fonte di acqua sicura. In questi ultimi anni, grazie all’impegno costante dell’OMS,  i casi denunciati  tra il 2010 e il 2011, sono scesi sotto il 41 per cento.
Il Centro Carter, una delle organizzazioni che sostengono l’eliminazione del parassita, ha dichiarato che potrebbe essere completamente debellato entro il 2015. La malattia del verme della Guinea, dopo il vaiolo, sarà la seconda malattia umana ad essere eliminata.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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