Il supercomputer francese Jean Zay è il primo al mondo a utilizzare la luce per trasmette ed elaborare le informazioni

Il supercomputer francese Jean Zay, uno dei computer più potenti al mondo, inserito nella Top500, è ora il primo HPC ad avere un coprocessore fotonico, ciò significa che trasmette e elabora le informazioni utilizzando la luce. Lo sviluppo rappresenta una novità per il settore.
La svolta è stata fatta durante un programma pilota che ha visto LightOn collaborare con Genci e Idris. Igor Carron, CEO e co-fondatore di LightOn, ha dichiarato in un comunicato stampa:
«Questo programma pilota che integra una nuova tecnologia informatica all’interno di uno dei Supercomputer del mondo non sarebbe stato possibile senza il particolare impegno di agenzie visionarie come Genci e Idris/Cnrs. Insieme all’emergere del Quantum Computing, questa prima mondiale rafforza la nostra opinione secondo cui il prossimo passo riguarderà l’informatica ibrida, dopo il supercalcolo su scala exa (immaginatevi 100 milioni di operazioni effettuate in parallelo su un singolo computer, o 50 milioni di computer portatili connessi tra loro con una rete super veloce. Ecco, questo è il supercalcolo su scala exa)».
La tecnologia verrà ora offerta a utenti selezionati della comunità di ricerca Jean Zay che nei prossimi mesi utilizzeranno il dispositivo per intraprendere ricerche su basi di apprendimento automatico, privacy differenziale, analisi di immagini satellitari e attività di elaborazione del linguaggio naturale (NLP). La tecnologia di LightOn dal 2018 è già stata utilizzata con successo da una comunità di ricercatori.
I supercomputer hanno fatto molta strada negli ultimi anni, nel giugno del 2018, è stato annunciato che il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti aveva l’ultimo e più potente supercomputer al mondo chiamato Summit. Il supercomputer Summit ha operato a 200 petaflop mentre era alla massima capacità, raggiungendo 200 quadrilioni di calcoli il secondo. I numeri all’epoca superavano la capacità di 93 petaflop del supercomputer cinese Sunway TaihuLight e quelli di Titan, il precedente detentore del record degli Stati Uniti.
La Top500 riporta che il supercomputer giapponese Fugaku continua a mantenere la posizione n. 1 che ha ottenuto per la prima volta nel giugno 2020. Il suo punteggio di riferimento HPL è 442 Pflop/s (ha superato di 3 volte le prestazioni del supercomputer Summit al n. 2). Installato presso il Riken Center for Computational Science (R-CCS) di Kobe, in Giappone, è stato sviluppato congiuntamente da Riken e Fujitsu ed è basato sul processore ARM A64FX personalizzato di Fujitsu.
Fugaku utilizza anche l’interconnessione Tofu D di Fujitsu per trasferire i dati tra i nodi, con una precisione singola o ulteriormente ridotta, spesso utilizzata nell’apprendimento automatico e nelle applicazioni di intelligenza artificiale, ha prestazioni di picco superiori a 1.000 PFlop/s (1 Exaflop/s), di conseguenza spesso è presentato come il primo supercomputer “Exascale“.
Il calcolo exascale si riferisce a sistemi informatici in grado di calcolare almeno 10¹⁸ operazioni in virgola mobile il secondo. La terminologia si riferisce generalmente alle prestazioni dei sistemi di supercomputer, con il Fugaku che è stato il primo supercomputer della storia a raggiungere questo traguardo.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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