Il quoziente d’intelligenza nel corso del secolo è sceso di 14,1 punti

Un nuovo studio condotto da ricercatori in Europa sostiene che nel corso dell’ultimo secolo il QI medio nei paesi occidentali è incredibilmente sceso di 14,1 punti.
Lo studio pubblicato online sulla rivista Intelligence, ha evidenziato:
«Abbiamo testato in uno studio meta-analitico l’ipotesi che i vittoriani erano più intelligenti delle popolazioni moderne che utilizzano strumenti di alta qualità, vale a dire le misure di semplice tempo di reazione visivo. Semplici misure di tempo di reazione sostanzialmente correlano con le misure d’intelligenza generale, sono considerati indicatori elementari della cognizione».
I risultati potrebbero sorprendere alcuni, soprattutto se i ricercatori si sono limitati semplicemente a misurare i tempi di reazione visivi. Dopotutto, in un mondo digitale in continua competizione per la nostra attenzione, a quanto pare la gente in genere risponde più velocemente agli stimoli visivi. Tuttavia, i risultati sembrano indicare qualcosa di diverso.
L’epoca vittoriana (o età vittoriana) s’intende comunemente il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina Vittoria, cioè dal 1837 al 1901. I risultati dello studio sono stati misurati sulla base dei dati 1889-2004, sono stati analizzati da Michael A. Woodley della Vrije Universiteit di Bruxelles, Jan te Nijenhuis dell’Università di Amsterdam e Raegan Murphy dell’University College Cork in Irlanda.
Allora, perché c’è stato un calo costante del QI? Precedenti studi hanno trovato che in media le donne d’intelligenza elevata tendono ad avere meno figli, nel corso del tempo, l’abbondanza di prole meno intelligente ha pregiudicato la media generale del QI: in media, l’intelligenza generale di quelle popolazioni è scesa di 1,23 punti per ogni decennio.
I risultati indicano che per quanto riguarda l’intelligenza generale, i vittoriani erano sostanzialmente più intelligenti delle moderne popolazioni occidentali.
Lo studio ha rilevato altre osservazioni positive circa l’epoca vittoriana, notando che l’efficienza economica è iniziata a fiorire durante il periodo, così come l’alto numero delle significative innovazioni nel campo della scienza e della tecnologia; anche la proliferazione dei geni scientifici, si è verificato in quel periodo, seguito da un costante declino.

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Comments ( 1 )
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  • Amy V. Vazquez

    Upper middle class Siamo già in ambito borghese, come dice il nome stesso che fa riferimento alla middle class che dopo il matrimonio di Kate Middleton abbiamo sentito nominare ben più che a sproposito. Insomma, ci riferiamo all’alta borghesia, imprenditori, armatori, proprietari di industrie e possidenti terrieri con grossi introiti. Vi si contavano inoltre gli alti appartenenti al foro ed eminenti studiosi. Queste persone avevano di solito un livello di studio abbastanza elevato, avevano frequentato almeno le scuole superiori e alcuni anche l’università. In questa fascia sociale era condensato il 15% della popolazione vittoriana. Lower middle class Sempre in ambito borghese ci affacciamo adesso verso il ramo meno ricco. Nella lower middle class si potevano riconoscere onesti negozianti, medici, impiegati statali, artigiani con una certa autonomia, la maggior parte erano figure che lavoravano in proprio e non dipendevano da un padrone, sebbene il loro business non fosse grande come quello degli alto borghesi, avevano una vita abbastanza comoda e dignitosa che permetteva di non patire la fame alla famiglia. Tra i dipendenti che figuravano nella categoria erano tutti colletti bianchi, cioè personale che svolgeva funzioni che necessitavano di una certa cultura minima e non comprendevano lavori manuali, ma piuttosto impieghi da scribacchino e grattapennini come si soleva dire all’epoca. Questa classe occupava circa il 32% della popolazione. Working class o classe lavoratrice o proletaria Erano il 32% della popolazione e comprendeva quasi esclusivamente lavoratori dipendenti di lavori di basso concetto: montatori, meccanici, scaricatori, riparatori… cen’era per tutti i gusti. La sicurezza del loro posto di lavoro era sempre a rischio ed è per questo motivo che molti si battevano in lotte sindacali che spesso sfociavano nel sangue o in due punizioni da parte del datore di lavoro, a volte anche fisiche (cfr. I giorni del tè e delle rose).