Il pane della camorra, avvelena Napoli

 I forni a legna clandestini, aperti 24 ore il giorno, sfornano pane fresco e a buon mercato (purtroppo contaminato)

Pane contaminatoSecondo un rapporto pubblicato recentemente, le autorità di polizia sospettano che i clan della camorra controllano 1.400 panifici clandestini, senza licenza, utilizzati per rifornire centinaia d’ambulanti sguinzagliati nelle strade a vendere pagnotte ed altri generi alimentari.
I forni a legna clandestini, aperti 24 ore il giorno, sfornano pane fresco a buon mercato, come piace ai napoletani.
La polizia di Napoli, afferma che la nuova razza di fornai, per alimentare i forni a legna, avvelenano lentamente i loro clienti, con la combustione di legname vecchio, pitturato con vernici tossiche, oppure con quello recuperato da assi di legno, provenienti da bare riesumate, bruciate insieme a gusci di noci, coperte da pesticidi.
L’assessore all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Francesco Borrelli, rende chiara la situazione, senza nascondere nulla:
"Chi acquista questo pane, rischia la propria vita, sta mangiando diossine e sostanze cancerogene. Un quarto del pane di Napoli, è illegale, ora lo vendono anche nei negozi regolari.
Il pane è il cuore del business. Il successo dei forni clandestini, ha permesso alla camorra di espandere le sue attività, ormai ramificate nel territorio. Ora, a prezzi stracciati (complice l’aumento dei prezzi dei generi alimentari), vende frutta, verdura, pesce; non importa che si tratti di fragole coltivate sulle discariche di rifiuti tossici o pane cotto a legna con i fumi cancerogeni,la riduzione del costo degli alimenti praticato dalla camorra, ha un prezzo …".
E’ "scontato", aggiungere, un prezzo … che si paga soprattutto  in salute e con la vita.
Fonte:
Tom Kington, The Observer
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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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5 thoughts on “Il pane della camorra, avvelena Napoli

  1. se uno si scarica il film biutiful cauntri, che parla della camorra e dell’inquinamento a napoli, capisce molte cose.E gli viene il sospetto che pasta,pomodoro frutta inquinati arrivino in tutta italia, perchè da noi non c’e l’obbligo di dichiarare origine dei prodotti e della filiera.Pensiamoci

  2. Lino, non ho parole, disgustoso anche lo scandalo dei formaggi putrefatti, riciclati, quasi, quasi è più igenico e salutare mangiare roba cinese …. :-). ciao*

  3. Io credo che se il pane,la pasta ed altri generi alimentari costassero meno forse i napoletani non ricorrerebbero ad acquistare in modo clandestino!!!!!!!!!!

    La camorra è senza principi ma lo stato ed il governo dovrebbero fare meglio e di più per impedire certi scandali!!!!!!!!

    un saluto saccheggiato sperando di poter mangiare ancora un pane NON AVVELENATO!!!!!!!!!!!!

  4. Saccheggiatore in tutta questa storia impastata, solo la pizza si è salvata :-). ciao*
    Cica i napoletani, sono geniali, ultimamente si fregano con le loro stesse mani :-). baciotto*

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