Il museo del Louvre rende disponibile online la sua intera collezione

Il museo del Louvre a Parigi seguendo l’esempio di altri musei (vedi Metropolitan Museum of Art di NewYork ha reso disponibili 400.000 immagini ad alta risoluzione), ha comunicato di aver messo online quasi mezzo milione di oggetti della sua collezione che il pubblico può visitare gratuitamente, come parte di un importante rinnovamento della sua presenza online: il museo più visitato del mondo ha creato un nuovo database di 482.000 oggetti su Collections Louvre.
Il museo del Louvre dopo un anno di interruzioni dovute alla pandemia, ha registrato un aumento eccezionale di visite online al suo sito principale, Louvre, che è stato anch’esso oggetto di un’importante ristrutturazione.
Jean-Luc Martinez archeologo e storico dell’arte francese specializzato nella scultura greca antica, dal 3 aprile 2013 è presidente e direttore del Museo del Louvre, ha detto:
«L’accessibilità è al centro della nostra missione. Il nuovo database include non solo gli oggetti esposti al pubblico nel museo, ma anche quelli in deposito, anche nella sua nuova struttura all’avanguardia a Lievin nel nord della Francia».
La piattaforma comprende anche il museo Delacroix, che è gestito dal Louvre, così come le sculture del vicino  Giardino delle Tuileries e le opere recuperate dalla Germania dalla fine della guerra nel 1945 che sono in attesa di essere restituite alle famiglie a cui sono state depredate.
Il museo del Louvre ha annunciato all’inizio di questo mese che avrebbe intensificato i suoi impegni per restaurare gli oggetti depredati alle famiglie ebree dal regime nazista. Sta lavorando per completare la verifica di tutti i 13.943 oggetti acquisiti tra il 1933 e il 1945, un processo che spera di completare entro cinque anni, per poi proseguire con le indagini sulle opere acquisite nei decenni successivi.
Jean-Luc Martinez ha stimato che circa l’uno per cento dei ritratti nelle collezioni sono stati saccheggiati:
«Il Louvre non ha nulla da nascondere, il rischio reputazionale è enorme. Le prossime generazioni quando vorranno sapere da dove vengono queste collezioni, come reagiremo? Facendo il lavoro storico e stabilendo i fatti».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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