Antonio Scurati, dice: Parliamo di nonni anche questa settimana, ne abbiamo tutti avuto uno ne abbiamo uno in casa. |
Provate a immaginare se dovreste scoprire che quell’uomo che si addormenta sul divano dopo pranzo, che accompagna i nipotini a comprare il gelato, è uno che s’imbottisce di viagra e paga le prostitute che hanno trenta, quaranta, addirittura cinquant’anni meno di lui. Che cosa ne pensereste? Lo ammirereste o lo disprezzereste?
La mia non è una domanda tendenziosa, secondo me, qui, nel libertinaggio senile che dilaga nella nostra società, c’è una questione culturalmente rilevante.
Ho sentito in settimana commentatori televisivi sostenere che, appunto, questo libertinaggio senile sarebbe una prosecuzione della rivoluzione sessuale fatta dalla cultura di sinistra del ’68.
E’ una sciocchezza! Quella rivoluzione sessuale puntava a una cosa, se vogliamo, semplice e ingenua, magari che era questa l’idea che se noi avessimo tolto quella cappa pesante di restrizioni, proibizioni, tabù, pregiudizi, che gravava sulla libertà sessuale dell’uomo, soprattutto della donna, avremmo avuto uno zampillio di sesso, libero, franco, aperto, veramente soddisfacente. Questo presupponeva però che l’uomo e la donna, fossero messi finalmente sullo stesso piano in un rapporto paritario, reciproco, simmetrico, che avrebbe spazzato via, innanzi tutto la prostituzione, non ce ne sarebbe stato più alcun bisogno.
Oggi accade esattamente l’opposto, queste nuove forme di prostituzione che s’incarnano nella escort, simulano quel rapporto franco, paritario, simmetrico, reciproco, è proprio per questo lo negano.
L’escort non è una battona di strada, spesso è una donna giovane, bella, raffinata che tu porti a cena con gli amici, porti nei fine settimana in barca, inviti nelle feste nelle tue ville di rappresentanza, ma è tutta una simulazione, una pantomima di quel rapporto perché tu sai che quando arrivi al sesso,lei è già pagata per quello: non c’è nessuna libertà, c’è l’assoggezione del mercimonio. In questo senso l’escort non è affatto la figlia della rivoluzione sessuale del ’68, ma ne è la sconfitta, è la figlia del riflusso dei primi anni ’80.
E, allora, torniamo a chiederci, il libertino senile di questa sorta di restaurazione post rivoluzionaria che razza di uomo è? Il nonno che s’imbottisce di viagra, e che paga delle prostitute che hanno trenta, quaranta o cinquant’anni meno di lui, è un eroico vitalista che lotta coraggiosamente contro il tempo, oppure soltanto un vecchio mal vissuto che trema e vacilla di fronte alla prospettiva della morte.
Io credo che la cosa più interessante e più sconvolgente che sia tutte e due le cose.
C'è chi dice che si inbottisce di viagra, chi dice che con l'operazione subita non gli fa nulla, quindi deve spararsi nello scroto la cantardina, o come cavolo si chiama.
Tempo fa ho letto che un infermiere di un ospedale, ha dichiarato che gli hanno messo una pompetta fra le gambe. Non ha stimoli, però gli basta vederselo sù. Cominciano a girare leggende metropolitane. Fra un pò verrà fuori che si è fatto trapiantare il pene di un cavallo e deve girarselo attorno alla vita per non seminarlo. Speriamo ci si strozzi.