Il gas di scarico delle navi rende più intensi i temporali oceanici

Il nuovo studio dell’Università di Washington sulla mappatura dei fulmini, ha evidenziato che i temporali che avvengono sulle due rotte marittime più trafficate del mondo sono significativamente più potenti delle tempeste nelle aree oceaniche dove non viaggiano le navi.
La mappatura dei fulmini intorno al globo ha rilevato che il doppio dei fulmini avviene più spesso direttamente al livello delle rotte di navigazione pesantemente trafficate nell’oceano Indiano e nel Mar Cinese Meridionale rispetto a quanto, accade in aree dell’oceano adiacenti alle rotte di navigazione che hanno climi simili.
La differenza nell’attività dei fulmini non può essere spiegata dai cambiamenti climatici, secondo gli autori dello studio, le particelle di aerosol emesse dai gas di scarico delle navi stanno cambiando il modo in le nubi di tempesta si formano nell’oceano.
Lo studio pubblicato il 7 settembre 2017 in Geophysical Research Letters è il primo a mostrare che lo scarico della nave può alterare l’intensità dei temporali. I ricercatori sostengono che le particelle di gas di scarico della nave rendono più piccole le goccioline che formano le nuvole, innalzandole più in alto nell’atmosfera, creano più particelle di ghiaccio con conseguente aumento dei fulmini.
I risultati forniscono alcune delle prime indicazioni che gli esseri umani stanno cambiando la formazione delle nuvole in modo quasi continuo, piuttosto che dopo un incidente specifico come un incendio. La formazione delle nuvole può influire sulle precipitazioni piovose e alterare il clima cambiando la quantità di luce solare riflessa nello spazio.
Joel Thornton, professore di scienze atmosferiche dell’Universtà di Washington, ha detto:
«E’ uno degli esempi più chiari di come gli esseri umani stiano effettivamente cambiando l’intensità dei temporali sulla Terra attraverso l’emissione di particolato dalla combustione».
Tutti i motori a combustione emettono gas di scarico, contengono microscopiche particelle di fuliggine e composti di azoto e zolfo, queste particelle, note come aerosol, formano lo smog e la foschia tipica delle grandi città, agiscono anche come nuclei di condensazione (microparticelle la cui funzione è di favorire sensibilmente la condensazione nelle nubi per la creazione delle gocce d’acqua che formano la pioggia). Il vapore acqueo nell’atmosfera si condensa intorno agli aerosol, creando le goccioline che formano le nuvole.
Le navi mercantili che attraversano gli oceani emettono continuamente gas di scarico, gli scienziati possono utilizzare i gas di scarico per capire meglio come gli aerosol influenzano la formazione di nubi.
Katrina Virts co-autrice dello studio, scienziata atmosferica presso NASA Marshall Space Flight Center di Huntsville, Alabama, stava analizzando i dati provenienti dal World Wide Lightning Location Network, (una rete di sensori gestita dall’Università di Washington, localizza i fulmini in tutto il mondo), quando ha notato una linea quasi retta di fulmini lungo l’oceano Indiano. Insieme ai suoi colleghi ha confrontato i dati concernenti la localizzazione dei fulmini con le mappe delle sostanze di scarico delle navi provenienti da un database globale delle emissioni delle navi.
Il team rispetto alle aree adiacenti dell’oceano che hanno climi simili, osservando le località di 1,5 miliardi di fulmini, tra il 2005 e il 2016, mediamente ha riscontrato quasi il doppio dei fulmini lungo le principali rotte che le navi percorrono nell’oceano Indiano settentrionale, lo Stretto di Malacca e il Mar Cinese Meridionale.
Joel Thornton ha detto:
«Tutto quello che dovevamo fare, era tracciare una mappa della maggiore presenza di fulmini e una mappa di dove le navi stavano viaggiando. Confrontando le due mappe, è stato evidente che le navi erano in qualche modo coinvolte nel potenziamento del fulmine. Le navi lontano dal porto in navigazione bruciano combustibili più inquinanti nell’oceano, sprigionando più aerosol creano ulteriori fulmini».
Daniel Rosenfeld, scienziato atmosferico dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ha detto:
«E’ la prima volta che possiamo avere un chiaro elemento di prova per confermare che nelle aree incontaminate dell’oceano è raddoppiata la quantità di fulmini. Lo studio mostra, in modo inequivocabile, la relazione tra gli scarichi dei motori diesel delle navi e la formazione delle nuvole, emissioni antropogeniche inquinanti in atmosfera dovute all’azione dell’uomo, imputate di essere le principali responsabili del surriscaldamento del pianeta».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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