Il 19% di chi cerca lavoro, rinuncia a offerte dove è vietato l’accesso a Facebook e Twitter

Uno su cinque di chi cerca lavoro (il 19,7%), rifiuta le offerte di un datore di lavoro che non permette l’accesso ai social media sul posto di lavoro. Il risultato emerge dall’indagine  riportata in un nuovo libro bianco intitolato “Forza lavoro di domani“, pubblicato da Hays, una società inglese per offerte di lavoro e servizi di risorse umane.
L’indagine Hays, su ottocentosettanta datori di lavoro e candidati al lavoro, ha scoperto che la metà dei potenziali dipendenti utilizza i social media: il 36,4%, “di tanto in tanto”; il 13,3%, “accede tutti i giorni”. All’interno di questo gruppo, nella maggior parte dei casi, per accedere ai social media, più della metà ha dichiarato di aver utilizzato desktop o portatili di proprietà dell’azienda.
Non sorprende che i candidati più giovani sono i più propensi a chiedere l’accesso ai media social sul posto di lavoro. Molti datori di lavoro stanno cercando di accogliere le abitudini online dei candidati  al lavoro.
E’ emerso dall’intervista che un terzo dei datori di lavoro:
– consente l’accesso completo;
– il 43,2% consente un accesso limitato ai mezzi di comunicazione sociale (per esempio, limitato a determinati orari);
– il 44,3% ha detto che consente l’accesso ai social media, pur di mantenere i servigi dei lavoratori qualificati;
– il 23,7% ha vietato i social media a titolo definitivo.
L’anno scorso, uno studio di Cisco Systems, per “Connected World Report Technology“, sull’offerta di lavoro, in base a un sondaggio globale di 1.441 studenti universitari e 1.412 dipendenti, età 18-29 anni, in 14 paesi in tutto il mondo, ha evidenziato che il 33% degli studenti universitari e giovani lavoratori adulti, sarebbe disposto a guadagnare di meno pur di avere accesso ai media. In effetti, il 40% degli studenti universitari e il 45% dei giovani lavoratori ha detto che sarebbe disposto ad accettare un lavoro meno pagato se questo permette una maggiore libertà. Il 56% degli studenti ha dichiarato che non sarebbe stato disposto a lavorare presso una società che vieta l’accesso ai social media; al limite, accettare il lavoro ma trovare un modo per aggirare il divieto.
Palo Alto Networks, una società di sicurezza di rete, in un recente studio all’inizio dell’anno, ha mostrato che per accedere ai media, l’utilizzo dei computer sul posto di lavoro è aumentato del 300% tra la metà del 2010 e la metà del 2011.
La popolarità di Facebook sul posto di lavoro è in diminuzione, mentre l’uso di Twitter e altri social network è in aumento.
L’analisi in più di 2.000 organizzazioni in tutto il mondo ha scoperto che l’uso di Facebook sul posto di lavoro è sceso dal 54-37% tra novembre 2011 e maggio 2012, mentre l’uso di Twitter è aumentato dell’11-21% nello stesso periodo .

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