I tuoi selfie sono indimenticabili o da dimenticare? Controlla con l’algoritmo MemNet

Chiunque dopo aver scattato centinaia di foto con uno smartphone conosce il problema di ordinare ed eliminare le immagini meno belle.
Il nuovo software sviluppato dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) potrebbe aiutare i fotografi a selezionare e conservare solo le immagini migliori, grazie a un algoritmo che quasi esattamente come può fare un essere umano, è in grado di individuare quanto possono essere indimenticabili o dimenticabili le nostre immagini.
L’algoritmo “MemNet” utilizza tecniche di apprendimento profondo, potendo contare su una rete neurale ha imparato a identificare i modelli d’immagine in conformità a come sono memorabili, crea anche una mappa di calore che identifica esattamente quali parti dell’immagine, sono più indimenticabili (le aree più particolari sono di colore rosso, quelle meno particolari di colore blu – vedi esempi).
Prova l’algoritmo:
– puoi caricare le tue foto;
– puoi utilizzare il link dell’immagine online.
Aditya Khosla
, ricercatore presso Computer Science del MIT e Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL), ha detto:
«Capire la memorabilità può aiutarci a fare sistemi per acquisire le informazioni più importanti, o, al contrario, per memorizzare le informazioni che gli esseri umani probabilmente vogliono dimenticare. E’ come avere un gruppo di controllo istantaneo che vi dice quanto probabilmente qualcuno ricorderà un messaggio visivo».
I ricercatori hanno istruito l’algoritmo di riconoscimento di memorabilità alimentando un flusso costituito da decine di migliaia d’immagini che erano state ordinate come indimenticabili, sulla base di test con gli osservatori, questi hanno assegnato a ogni immagine un oggettivo punteggio di memorabilità.
La raccolta ha 60.000 immagini è stata elaborata dal software, ora al mondo è la più grande selezione di dati immagine di memorabilità. L’algoritmo nell’autoapprendimento in modo indipendente ha studiato come trovare i modelli e le correlazioni tra le foto, analizzando le immagini e sviluppando la sua comprensione degli elementi d’immagine connessi con la memorabilità (in base ai punteggi) e distinguendoli da quelli selezionati come da dimenticare.
L’algoritmo oltre a identificare e segnare le immagini in base alla loro memorabilità, produce anche una mappa di calore sulle immagini per indicare in particolare quali parti sono distintamente memorabili (vedi immagine: le aree più particolari sono di colore rosso, quelle meno particolari di colore blu).


I ricercatori per verificare il grado di successo della loro “intelligenza artificiale” a distinguere le immagini indimenticabili da quelle da dimenticare, hanno contrapposto l’algoritmo contro un gruppo di soggetti umani. La sfida era di vedere chi era migliore a predire come un altro gruppo di persone potrebbe ricordare una raccolta d’immagini mai viste in precedenza.
I risultati, pubblicati online dal team di ricercatori (doc. Pdf), mostrano che le persone nel predire la memorabilità umana hanno ancora un leggero vantaggio sulle macchine, ma il divario certamente si sta riducendo. L’algoritmo “MemNet” ha segnato il 64 per cento di precisione nel correlare immagini memorabili, rappresenta un miglioramento del 30 per cento su algoritmi esistenti, è stato superato di poco dai tester umani che hanno segnato il 68 per cento di precisione.
Aude Oliva del team di ricercatori ha detto:
«L’apprendimento profondo mentre ha spinto molti progressi nel riconoscimento di oggetti e nell’analisi della scena, la memoria umana di predizione spesso è stata osservata come un processo conoscitivo di più alto livello che gli informatici non potranno mai affrontare. Bene, possiamo dire che l’abbiamo fatto».
Gli scienziati hanno una serie di progetti futuri per il loro algoritmo, tra cui il rilascio di un’applicazione che può modificare le foto per renderle più indimenticabili. La loro ricerca non solo aiuta la nostra comprensione di ciò che rende distintive le immagini, potrebbe anche aiutare a far luce sulla natura della memoria umana, come ad esempio perché siamo in grado di ricordare meglio i particolari visivi.
Aditya Khosla, in conclusione ha detto:
«La gente potrebbe aver dimenticato come in precedenza molte cose erano fatte, la nostra ricerca suggerisce che potenzialmente si potrebbe migliorare la memoria delle persone se noi li presentiamo con immagini indimenticabili».

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