I ricercatori statunitensi sono al lavoro per mettere a punto un nuovo dispositivo in grado di decifrare le basi del linguaggio dei delfini
I test sperimentali per comunicare con i delfini non sono nuovi. Louis Herman, ricercatore presso il Centro di Honolulu nelle Hawaii, nel 1990, aveva registrato l'incredibile capacità di questi mammiferi marini nel ricordare centinaia di parole e di rispondere adeguatamente alle richieste fatte da un essere umano. Il ricercatore aveva inoltre rilevato che erano in grado di distinguere tra due differenti istruzioni, basate sulle stesse parole, come: «Portate la tavola da surf all'uomo» e «L'uomo con la tavola da surf».
I ricercatori, dopo aver ampiamente analizzato questi meccanismi di comunicazione a senso unico, ora sono al lavoro per creare due vie d'interazione nel linguaggio tra i delfini e gli esseri umani.
Denise Herzing, un membro del team di ricerca, insieme a Thad Starner, un ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale, sono pronti per testare il dispositivo per comunicare con i delfini. E' un progetto importante, veramente impegnativo perché è difficile catturare l'intero "linguaggio" di questi cetacei. La frequenza delle onde sonore che producono è dieci volte superiori a quella distinguibile dall'uomo. I delfini, senza girare la testa, possono emettere i suoni in diverse direzioni.
La prima fase del test di Denise Herzing e Thad Starner, programmata a giugno, interesserà i delfini selvatici in Atlantico, si svolgerà con il seguente protocollo:
– i subacquei equipaggiati con un dispositivo speciale, dovranno produrre suoni artificiali, associati con otto parole create dai ricercatori;
– un piccolo dispositivo, simile ad uno smartphone, a bordo di un sottomarino, collegato a due idrofoni, registrerà i segnali di risposta emessi dai delfini.
La fase successiva dell'esperimento sarà quella di analizzare con precisione le registrazioni per arrivare ad imitare le risposte dei delfini.
I test sperimentali per comunicare con i delfini non sono nuovi. Louis Herman, ricercatore presso il Centro di Honolulu nelle Hawaii, nel 1990, aveva registrato l'incredibile capacità di questi mammiferi marini nel ricordare centinaia di parole e di rispondere adeguatamente alle richieste fatte da un essere umano. Il ricercatore aveva inoltre rilevato che erano in grado di distinguere tra due differenti istruzioni, basate sulle stesse parole, come: «Portate la tavola da surf all'uomo» e «L'uomo con la tavola da surf».
I ricercatori, dopo aver ampiamente analizzato questi meccanismi di comunicazione a senso unico, ora sono al lavoro per creare due vie d'interazione nel linguaggio tra i delfini e gli esseri umani.
Denise Herzing, un membro del team di ricerca, insieme a Thad Starner, un ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale, sono pronti per testare il dispositivo per comunicare con i delfini. E' un progetto importante, veramente impegnativo perché è difficile catturare l'intero "linguaggio" di questi cetacei. La frequenza delle onde sonore che producono è dieci volte superiori a quella distinguibile dall'uomo. I delfini, senza girare la testa, possono emettere i suoni in diverse direzioni.
La prima fase del test di Denise Herzing e Thad Starner, programmata a giugno, interesserà i delfini selvatici in Atlantico, si svolgerà con il seguente protocollo:
– i subacquei equipaggiati con un dispositivo speciale, dovranno produrre suoni artificiali, associati con otto parole create dai ricercatori;
– un piccolo dispositivo, simile ad uno smartphone, a bordo di un sottomarino, collegato a due idrofoni, registrerà i segnali di risposta emessi dai delfini.
La fase successiva dell'esperimento sarà quella di analizzare con precisione le registrazioni per arrivare ad imitare le risposte dei delfini.