I ricercatori suggeriscono che il pollo da carne è il segno distintivo dell’Antropocene

Il team di ricercatori di diverse istituzioni del Regno Unito e del Sudafrica è giunto alla conclusione che il pollo da carne offre la prova più clamorosa dell’ascesa dellantropocene (il termine indica l’epoca geologica attuale, nella quale all’essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche). Il gruppo nel loro articolo pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, delinea le ragioni per scegliere il pollo come segnale di riconfigurazione della biosfera umana.
Gli scienziati suggeriscono che nell’epoca dell’Antropocene il pollo da carne è un primo esempio dei cambiamenti procurati dall’uomo. Notano, per esempio, che il pollo da carne, in ogni dato momento, con 23 miliardi è ora di gran lunga l’uccello più popoloso del pianeta. Il secondo uccello più popoloso, al confronto, è il quelea beccorosso, ce ne sono solo 1,5 miliardi.
Ci sono così tanti polli che la loro massa corporea è maggiore di tutti gli altri uccelli messi insieme. E non sono nemmeno lontanamente vicini ai loro antenati: il moderno pollo da carne non è in grado di sopravvivere e riprodursi in natura. E’ allevato per mangiare senza sosta, permettendogli di raggiungere la dimensione desiderata in sole 5-9 settimane. E mentre cresce, le sue parti carnose superano i suoi organi, rendendo impossibile per molti di sopravvivere fino all’età adulta.
Tutti questi polli sono cotti e mangiati e le loro ossa scartate. Miliardi di ossa finiscono nelle discariche, dove sono ricoperti da un ambiente privo di ossigeno, rendendo probabile che, nel tempo, diventeranno fossili.
I ricercatori suggeriscono che la prossima forma di vita dominante che riuscirà a sopravvivere al riscaldamento globale, alle pandemie o la guerra nucleare, probabilmente quando scaverà nelle nostre discariche, troverà prove del nostro amore per il pollo da carne.
L’idea del pollo come simbolo per il nostro tempo qui sulla Terra può essere inquietante, si nota, ma altre scelte non suonano meglio. Ci lasceremo alle spalle anche la plastica e le tracce di radiazioni.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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