Google si è scusato per non aver segnalato il microfono nascosto

Google si è scusato con i suoi clienti dopo che è emerso che i suoi sistemi di sicurezza domestica Nest contengono microfoni nascosti, un fatto che non era stato pubblicizzato dalla società.
Il produttore di case intelligenti Nest è stato fondato nel 2010 da ingegneri Apple, in seguito è stato acquisito da Google. Il sistema di sicurezza domestica, Nest Secure, è costituito da Nest Guard (allarme, tastiera e sensore di movimento), Nest Detect (sensore per porte e finestre e sensore di movimento) e Nest Tag (portachiavi). Il dispositivo è stato venduto per la prima volta a novembre 2017.
Google agli inizi di febbraio ha annunciato che un imminente aggiornamento del software avrebbe attivato il microfono della Nest Guard al fine di rendere il dispositivo reattivo ai comandi vocali tramite Assistente Google. L’annuncio ha sorpreso i consumatori, poiché la presenza del microfono non era mai stata menzionata.
Google ha dichiarato che l’esclusione del microfono dal proprio elenco di specifiche e dalla confezione Nest è stato un “errore”.
Google in una dichiarazione ha detto:
«Il microfono sul dispositivo non è mai stato concepito come un segreto, doveva essere elencato nelle specifiche tecniche. Avendo Google Assistant in mente è stato un errore da parte nostra non averlo dichiarato. Il microfono può essere attivato o disattivato in qualsiasi momento utilizzando l’applicazione Nest».
Google Assistant – che è anche incorporato nei telefoni Android e Google Home – è attivato solo quando l’utente dice una frase chiave (di solito “Hey, Google”), il microfono deve essere lasciato acceso per rilevare la frase chiave.
Nest Secure raccomanda che il microfono deve essere lasciato attivo per rilevare eventuali disturbi e intrusioni, segnalati da suoni come la rottura di vetri. Google nell’ottobre 2018, ha depositato una domanda di brevetto che descrive come l’audio catturato dagli elettrodomestici potrebbe essere utilizzato per dedurre comportamenti domestici, come la spazzolatura dei denti, il vociare tra bambini, o gli stati emotivi degli occupanti.
I sostenitori della privacy hanno espresso preoccupazione per i sistemi commerciali di sorveglianza domestica e altri dispositivi domestici collegati, tra cui lo smart speaker di Amazon Alexa, il portale del sistema di videochiamata di Facebook (ha riconosciuto che potrebbe catturare le conversazioni per il targeting pubblicitario), e anche i giocattoli dei bambini con microfoni incorporati.
L’ufficio ordinamento tedesco per i mercati dell’elettricità, del gas, delle telecomunicazioni, delle poste e delle ferrovie (Federal Network Agency), nel febbraio del 2017 ha notificato ai genitori che erano obbligati a “distruggere” le bambole My Friend Cayla, contenenti dispositivi di spionaggio occultati illegalmente.
Electronic Privacy Information Center (centro di ricerca senza scopo di lucro, mira a proteggere la privacy su Internet e la libertà di espressione), con sede a Washington da quando Google ha ammesso la presenza del microfono nascosto di Nest, ha scritto alla Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti per chiedere che Google sia obbligato a vendere la sua divisione Nest e consegnare i dati raccolti dai clienti che utilizzano Nest.
Criticando la FTC per non aver condotto una revisione più rigorosa prima di permettere a Google nel gennaio 2014 di acquisire Nest per 3,2 miliardi di dollari, ha detto:
«E’ un crimine federale intercettare comunicazioni private o installare un dispositivo di ascolto in un’abitazione privata».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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