Gli scienziati hanno appena donato ai bioterroristi un virus del vaiolo

Uno studio molto controverso è stato appena pubblicato sulla rivista Plos One, descrive come un gruppo di scienziati ha ricreato con successo un parente estinto del virus del vaiolo, noto come horsepox.
Il vaiolo è una delle malattie più letali della storia umana, si stima che nel solo 20° secolo abbia ucciso tra i 300 e i 500 milioni di persone; grazie ai programmi di vaccinazione su larga scala, alla fine degli anni ’70 (sebbene rimanga fino ad oggi una preoccupazione per le agenzie di sanità pubblica) è diventato la prima malattia a essere sradicata dagli esseri umani.
I ricercatori dell’Università di Alberta a metà dello scorso anno hanno annunciato di aver sintetizzato l’horsepox (non è pericoloso per gli umani), utilizzando frammenti di DNA ordinati su Internet. La loro eccezionale impresa di bioingegneria ha suscitato critiche da parte di alcuni scienziati, hanno sostenuto che la loro scoperta potrebbe creare un pericoloso precedente.
Il team di Alberta ha dichiarato di voler studiare come il sintetico virus horsepox possa contribuire allo sviluppo di vaccini più sicuri ed efficaci contro il vaiolo, potrebbero essere utilizzati in qualsiasi potenziale futuro focolaio. Il governo degli Stati Uniti per questo scopo ha accumulato circa 28 milioni di dosi di vaccino contro il vaiolo.
I critici dicono che il mondo non ha bisogno di un altro vaccino contro il vaiolo poiché sono già disponibili opzioni efficaci e, inoltre, che la nuova ricerca potrebbe rivelarsi utile per terroristi o altri gruppi malintenzionati che vogliono sintetizzare il vaiolo.
Oggi poiché la maggior parte delle persone non ha immunità al virus a causa della sua estirpazione, un atto di bioterrorismo che coinvolga il vaiolo, per quanto sia remota la possibilità, potenzialmente può essere apocalittico.
Thomas Inglesby, direttore del Centro per la sicurezza sanitaria della Johns Hopkins University, ha detto: «E’ stato un grave errore pubblicare il documento, il mondo ora è più vulnerabile al vaiolo».
Gli ultimi campioni ufficialmente riconosciuti di variola – il virus che causa il vaiolo – in attesa del loro destino sono conservati in laboratori molto sicuri sia negli Stati Uniti sia in Russia, dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ordinato a tutte le nazioni di trasferire i loro campioni alle due superpotenze.
La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che i campioni dovrebbero essere distrutti, tuttavia, alcuni scienziati sostengono che c’è un valido motivo per conservarli, soprattutto considerando che nessuno ha mai verificato che tutte le nazioni abbiano consegnato le loro scorte. E’ importante a loro avviso  avere campioni del virus in modo che i ricercatori possano sviluppare trattamenti per la malattia in previsione di un incredibile nuovo focolaio di vaiolo. Inoltre, le forniture di vaccini a livello mondiale sono limitate, alcuni prodotti rappresentano un rischio per la salute di persone con determinate condizioni mediche.
In conclusione i sintomi del vaiolo comprendono febbre, vomito e ulcere della bocca, mentre il rischio di morte dopo aver contratto la malattia è di circa il 30%.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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