Gestione dei rifiuti, imparare dalle esperienze tedesche e giapponesi

Germania e Giappone dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale, hanno demolito molti dei loro impianti e infrastrutture. Ciò ha dato alle due nazioni una seria devozione delle loro capacità alla ricostruzione. L’eccezionale trasformazione della Germania e del Giappone in modernismo è considerata da molti lo standard ideale della prosperità delle nazioni. Entrambi al giorno d’oggi, sono tra le cinque maggiori economie del mondo e sono i paesi leader nell’applicazione di soluzioni sostenibili, soprattutto quando si tratta di gestione dei rifiuti.
Il logo “Punto Verde” è utilizzato per individuare un particolare sistema per lo smaltimento degli imballaggi dei beni di consumo. È stato avviato in Germania nel 1991 dalla Duales System Deutschland GmbH (DSD) a seguito dell’introduzione di una normativa sui rifiuti che imponeva ai fabbricanti di occuparsi anche dello smaltimento finale dei propri prodotti. Ora a livello mondiale è l’iniziativa di riciclaggio di maggior successo. I produttori in questo sistema, pagano commissioni sui beni prodotti, mentre i prodotti con carta, vetro o plastica hanno una commissione più elevata riscossa dal governo.
Rispetto alla gestione dei rifiuti in Germania, l’esperienza di gestione dei rifiuti in Giappone è leggermente diversa poiché stanno esaurendo il territorio, ciò spinge il Giappone alla vera sfida per trovare alternative per lo smaltimento in discarica, sapendo che l’elevata produzione di rifiuti lo colloca tra i primi dieci nella produzione di rifiuti per individuo.
Germania e Giappone quando si tratta di raccolta dei rifiuti, utilizzano sistemi codificati a colori. La Germania ha un sistema a livello nazionale, mentre in Giappone il sistema è più complesso e varia da una città all’altra, ad esempio, la città di Kakimatsu ha più di 40 diverse categorie di rifiuti.

Trattamento termico giapponese – Eccessivo consumo degli Stati Uniti
La Germania ha il più alto tasso di riciclaggio al mondo, quello del Giappone è di circa il 20%. La maggior parte dei rifiuti del Giappone è trattata termicamente, sostanzialmente significa che viene bruciata. Il trattamento termico è una delle soluzioni più economiche per gestire i rifiuti in Giappone, aiuta a generare energia dal calore prodotto nel processo. Il governo giapponese inoltre sta utilizzando i rifiuti solidi in miscele di calcestruzzo per costruire nuove isole e aiutare a risolvere il problema della mancanza di spazio nel territorio.
Gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo per eccessivo consumo. La popolazione degli Stati Uniti è meno del 5% della popolazione mondiale, ma rappresenta il 33 % del suo consumo. Ogni anno negli Stati Uniti sono generati più di 250 milioni di tonnellate di rifiuti solidi, con un tasso di smaltimento in discarica del 65%. Gli Stati Uniti stanno lottando per trovare una soluzione rapida per far fronte alle sue duemila discariche che in meno di 20 anni esauriranno lo spazio. Il problema è molto sentito in Stati come il New Jersey, una combinazione di alta densità di persone e mancanza di spazio, spinge questi Stati a una vera battaglia contro il tempo. Inoltre, quando si tratta di riciclaggio, gli Stati Uniti non riciclano nemmeno i propri rifiuti solidi, più della metà dei rifiuti solidi statunitensi è venduta alla Cina per essere riciclata lì.

Il vero problema
Il problema dei rifiuti è una minaccia per la salute dell’umanità, è tra i problemi che si diffondono rapidamente in tutto il mondo, come risultato diretto della diminuzione della vita utile dei materiali. Gli studi mostrano che il 60% dei rifiuti prodotti può essere evitato in paesi come il Regno Unito, e questi numeri sembrano decisamente peggiori per gli Stati Uniti.
La gestione dei rifiuti si occupa del corretto trattamento dei diversi tipi di rifiuti in base ai regolamenti ambientali. Le pratiche di gestione dei rifiuti rientrano in quattro categorie principali, comunemente chiamate le 4R, che stanno per Riduzione, Riutilizzo, Riciclaggio e Recupero. Il nucleo di questo quadro è applicare le 4R nel giusto ordine per evitare il rischio di aumentare i rifiuti:
– primo, ridurre il tasso di consumo per diminuire la produzione di rifiuti;
– secondo, riutilizzare il materiale e trovare modi per riutilizzarlo;
– terzo, riciclare i rifiuti e trasformarli in materie prime per nuovi processi produttivi.
E infine, riutilizzare i rifiuti non riciclabili per generare energia o creare terreni artificiali.
Molti attivisti ambientali e sociali stanno diffondendo la consapevolezza sul dilemma dei rifiuti negli Stati Uniti, sapendo che il problema è più culturale e politico che tecnologico. Gli Stati Uniti mentre sono il principale produttore di rifiuti al mondo, le sue pratiche di gestione dei rifiuti non riflettono una reale intenzione di superare la sfida, e non come i paesi in via di sviluppo, dove l’adozione di tecnologie avanzate nella gestione dei rifiuti è ancora una barriera.
La vera sfida negli Stati Uniti è l’effettiva implementazione di tecnologie e politiche preesistenti, il paese nel suo insieme ha bisogno di vedere i rifiuti in modo diverso per creare un senso di urgenza nel risolvere questo problema, un tale cambiamento può essere impegnativo ma non impossibile, soprattutto se il governo degli Stati Uniti dovesse essere coinvolto a livello federale.

Cosa si può fare
Gli Stati Uniti devono adottare un’ideologia di un’economia a ciclo chiuso, che miri a trasformare i rifiuti in risorse, in pratica questa ideologia è presente in paesi come la Germania ormai da più di tre decenni, oggi il 14% delle materie prime utilizzate dalla Germania sono rifiuti riciclati, rendendo le economie a ciclo chiuso un vero supporto nella battaglia mondiale per l’ambiente.
I comportamenti di consumo inoltre hanno molteplici dimensioni: economico, legale, sociale e ambientale, che rende le abitudini di consumo fortemente dipendenti da fattori come il reddito e l’età. Ecco perché negli Stati Uniti, gli specialisti consigliano di insegnare ai giovani adulti la relazione tra sostenibilità e consumo mentre le loro risorse finanziarie sono ancora limitate, al fine di ridurre al minimo la loro motivazione al consumo eccessivo a lungo termine.
Il sistema Punto Verde infine è un modo efficace per ottenere un sistema di prezzi dei prodotti negli Stati Uniti che rifletta l’impatto delle merci sull’ambiente. Offre alle aziende negli Stati Uniti una reale opportunità di aumentare i propri profitti riducendo i costi energetici, i costi dei materiali, i costi di smaltimento e i costi di stoccaggio. Tuttavia, un tale cambiamento può essere ottenuto solo da un favorevole ambiente politico e dal coinvolgimento del governo a livello federale. La città di San Francisco, ad esempio, dieci anni fa ha iniziato il programma “Rifiuti Zero entro il 2020”. La città oggi è molto vicina a raggiungere quell’obiettivo, rendendola una prova vivente americana della possibilità di cambiamento.

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