Garante della privacy dell’UE afferma che il riconoscimento facciale dovrebbe essere vietato

Il garante europeo della protezione dei dati dell’UE (GEPD) ha dichiarato:
«Il riconoscimento facciale dovrebbe essere vietato in Europa a causa della sua “intrusione profonda e non democratica” nella vita privata delle persone».
I commenti arrivano due giorni dopo che la Commissione europea ha proposto una bozza di regole che consentirebbero di utilizzare il riconoscimento facciale per la ricerca di bambini scomparsi o criminali e in caso di attacchi terroristici.
La bozza di regolamento, che deve essere discussa con i paesi dell’UE e il Parlamento europeo, è un tentativo della Commissione di stabilire regole globali per l’intelligenza artificiale, una tecnologia dominata da Cina e Stati Uniti.
Il garante della privacy ha affermato di essersi rammaricato che la Commissione non abbia ascoltato il suo precedente invito a vietare il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, in una nota ha scritto:
«È necessario un approccio più scrupoloso dell’identificazione biometrica remota, in cui l’intelligenza artificiale può contribuire a sviluppi senza precedenti, presenta rischi estremamente elevati di intrusione profonda e non democratica nella vita privata degli individui. Il GEPD si concentrerà in particolare sulla definizione di limiti precisi per quegli strumenti e sistemi che possono presentare rischi per i diritti fondamentali alla protezione dei dati e alla vita privata».
Le proposte della Commissione hanno attirato critiche da gruppi per i diritti civili, preoccupati per le scappatoie che potrebbero consentire ai governi autoritari di abusare dell’intelligenza artificiale per reprimere i diritti delle persone.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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