Freedom House, ha stilato la classifica dei dieci paesi più censurati nel mondo

In molti paesi la libertà di stampa si paga con la vita. In tutto il mondo – come riporta l’analisi di Freedom House -, molte persone vivono in paesi considerati “parzialmente liberi”, o “non liberi”.
La libertà di stampa nel mondo è presente in 69 paesi dislocati in America e in Europa.
Molti paesi in Africa, in Medio Oriente e Asia, applicano severe restrizioni per condizionare tutto quello che i giornalisti possono, o non possono dire. Molti giornalisti sono stati spinti all’autocensura, per questo molte notizie importanti non possono arrivare alla popolazione.
I giornalisti che provano a fare informazione senza l’approvazione dei governi, corrono il rischio di pagare multe salate, andare in carcere, in alcuni paesi, subire la condanna a morte.
Freedom House,
ogni anno, dopo aver monitorato la libera informazione in televisione, internet e giornali assegna ad ogni paese un numero da zero (migliore libertà di stampa) a 100 (peggiore libertà di stampa), Ecco l’elenco aggiornato dei paesi dove la censura soffoca drammaticamente la libertà di stampa. In questa classifica il “punteggio censura da 0 a 100″, inizia da un valore molto alto quello che va da 89 fino a 99.

1 – Iran (censura punteggio 89 su 100)
La libertà di stampa per i cittadini dell’Iran, dopo la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad nel 2009, è peggiorata.
L’Iran alla fine del 2009, è stato il paese che ha incarcerato il più alto numero di giornalisti.
In Iran, la legge sulla stampa afferma che nessuno può pubblicare contenuti che si oppongono ai principi islamici o sono dannose per i diritti pubblici.

2 – (censura punteggio 90 su 100)
La libertà d’espressione e di stampa, sono entrambi garantiti, ma, di fatto, non praticate: quasi tutta l’informazione è strettamente controllata e censurata dal governo, qualsiasi critica d’alti funzionari non è tollerata.

3 – Uzbekistan (censura punteggio 92 su 100
In Uzbekistan, qualsiasi giornalista critico nei confronti del presidente, rischia fino a cinque anni di carcere. L’autocensura è all’ordine del giorno, i media sono duramente intimiditi dal governo.

4 – Bielorussia (censura punteggio 92 su 100)
In Bielorussia, crtiticare il presidente o il governo è considerato un reato, ciò può comportare per il giornalista pesanti multe o il carcere.
Una legge entrata in vigore nel 2009 obbliga tutte le corporazioni dei giornalisti a registrarsi presso il ministero dell’Informazione.
L’obbligo di registrazione consente al governo di estirpare preventivamente quelle organizzazioni sospettate di violare le leggi severe sulla stampa.

5 – Cuba (censura punteggio 93 su 100)
Cuba nelle Americhe, ha le leggi più severe sulla stampa. Il regime di vecchia data di Fidel Castro ha sempre avuto la reputazione di censurare i media.
Tutti i mezzi di comunicazione, per legge, sono di proprietà del governo.

6 – Libia (censura punteggio 94 su 100)
Il governo libico controlla strettamente i media. I giornalisti antigovernativi possono essere duramente puniti anche con una condanna a morte

7 – Eritrea (censura punteggio 94 su 100)
In Eritrea, non esiste proprietà privata, i media appartiene al governo.
Tutti i giornalisti lavorano per il governo, molti sono fuggiti dal Paese a causa delle intimidazioni.

8 – Turkmenistan (censura punteggio 95 su 100)
Il governo del Turkmenistan ha il controllo su tutti i punti vendita dei media nazionali nel paese. L’autocensura serpeggia tra i giornalisti, temono di essere accusati di diffamazione, un reato penale. La Costituzione contempla leggi sulla libertà di stampa, ma queste sono completamente ignorate.

9 – Birmania (censura punteggio 95 su 100)
In Birmania esistono case editrici private, ma sono censurate dal governo al momento della stampa. A causa di questo, esistono poche pubblicazioni quotidiane, la maggior parte della stampa è costretta a pubblicazioni settimanali o mensili. I giornalisti che criticano regime, rischiano l’aggressione e il carcere.

10 – Corea del Nord (censura punteggio 99 su 100)
La libertà di stampa nella Corea del Nord è quasi inesistente. Il governo controlla tutti i media, censura tutto, rigorosamente limita l’accesso dei cittadini alle informazioni.
Tutti i giornalisti sono membri del governo, la funzione dei media, essenzialmente è quella di promuovere il regime.
In Corea del Nord, anche l’ascolto di trasmissioni estere è un reato, è soggetto a punizioni come lavori forzati, prigionia e persino la pena di morte.

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Comments ( 2 )
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  • supergiovane

    Già… senz'altro disdicevole, certo che però al contrario bisogna poi subirci il tg4!

  • Pattinando

    @supergiovane – Il TG4 l'ho censurato al 100%, per me è da una vita che è  fuori sintonia .