I forni a microonde in Europa emettono anidride carbonica tossica quasi quanto sette milioni di automobili

I forni a microonde nell’UE ogni anno rappresentano quasi otto milioni di tonnellate di CO2 pompate nell’atmosfera. I britannici sono i peggiori trasgressori, il Regno Unito in Europa consuma più della metà di tutti i pasti pronti per microonde, pari a quasi 12 milioni di euro il giorno.
I ricercatori dell’Università di Manchester hanno condotto il primo studio completo sugli impatti ambientali dei forni a microonde, considerando il loro intero ciclo di vita. Hanno scoperto che i forni a microonde emettono 7,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica, equivalenti alle emissioni annuali di 6,8 milioni di automobili. I risultati mostrano inoltre che, ogni anno, in tutta l’UE consumano circa 9,4 terawattora (TWh) di elettricità. E’ lo stesso della potenza annuale generata da tre grandi centrali a gas.
I ricercatori dicono che gli sforzi per ridurre i consumi dovrebbero concentrarsi sul miglioramento della consapevolezza, in modo che i clienti possano utilizzare i loro forni a microonde in modo più efficiente.
Entro il 2020 nell’Unione Europea, la quantità di forni a microonde raggiungerà la cifra di 135 milioni. Il dott. Alejandro Gallego-Schmid della Scuola d’ingegneria chimica e delle scienze analitiche, autore principale dello studio, ha dichiarato:
«I consumatori quando i prodotti elettronici diventano articoli di moda tendono a comprare nuovi elettrodomestici prima che quelli esistenti raggiungano la fine del loro ciclo di vita. Di conseguenza, le apparecchiature elettriche dismesse, come i forni a microonda, sono uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita in tutto il mondo».
Rispetto a venti anni fa è emerso che un altro fattore che contribuisce allo spreco è la durata ridotta del forno a microonde, alla fine degli anni ’90 sarebbe durato tra i dieci e quindici anni, ora, un forno a microonde dura in media tra i sei e gli otto anni.
La Gran Bretagna tra i membri dell’UE, usa i suoi forni a microonde più spesso di chiunque altro, nelle isole britanniche si mangiano più pasti pronti che in qualsiasi altro paese europeo. Le persone nel Regno Unito in media mangiano almeno un pasto pronto la settimana, due volte più spesso dei francesi e sei volte il numero consumato dagli spagnoli.
L’utilizzo del forno a microonde sebbene sia stato quantificato, finora non era noto l’esatto impatto sull’ambiente. Lo studio ha utilizzato la valutazione del ciclo di vita (LCA) per stimare l’impatto del forno a microonde, tenendo conto della loro fabbricazione, utilizzo e gestione dei rifiuti alla fine del ciclo di vita.
I ricercatori hanno analizzato dodici diversi fattori ambientali, tra cui il cambiamento climatico, l’esaurimento delle risorse naturali e la tossicità ecologica. La ricerca ha evidenziato che i principali “punti caldi” ambientali per la produzione di anidride carbonica sono i materiali utilizzati per fabbricare i forni a microonde, ad esempio, il solo processo di produzione contribuisce per oltre il 20% all’esaurimento delle risorse naturali e al cambiamento climatico.
Lo studio ha rilevato che anche il consumo di elettricità del forno a microonde ha il maggiore impatto sull’ambiente. Gli scienziati hanno scoperto che, in media, un singolo forno a microonde utilizza 573 kilowattora (kWh) di elettricità nel corso della sua vita di otto anni, è l’equivalente dell’elettricità consumata da una lampadina a LED da sette watt, lasciata ininterrottamente accesa per quasi nove anni.
I ricercatori hanno affermato che i rifiuti rappresentano un altro grave problema. I forni a microonde sono sempre meno costosi da realizzare e più economici da comprare, per questo molte persone sono invogliate a sostituire anzitempo i loro forni a microonde: nel 2005, in tutta l’UE, dai forni a microonde gettati via sono state generate 184.000 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (EE). Entro il 2025 si raggiungeranno 195.000 tonnellate.
Il dott. Alejandro Gallego-Schmid ha aggiunto:
«Considerando che i forni a microonde rappresentano la percentuale più alta di vendite di tutti i tipi di forni nell’UE, è sempre più importante iniziare ad affrontare il loro impatto sull’utilizzo delle risorse e sugli sprechi».
Lo studio suggerisce che i regolamenti esistenti non saranno sufficienti per ridurre l’impatto ambientale dei forni a microonde, raccomanda la necessità di sviluppare regolamenti specifici, mirando a una migliore progettazione, ciò contribuirà a ridurre la quantità di risorse utilizzate per produrre i forni a microonde e i rifiuti generati alla fine del loro ciclo di vita.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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