FLIP, unica nave al mondo a galleggiare orizzontalmente e verticalmente

FLIP (Floating Instrument Platform), è prossima a festeggiare il  cinquantesimo anno d’attività, è la più insolita nave di ricerca oceanografica del mondo in dotazione alla Marina degli Stati Uniti. Lunga 108 metri, a forma  di cucchiaio, può essere capovolta dalla linea di galleggiamento orizzontale a quella verticale con un sistema di pompaggio di acqua di mare  e aria (vedi foto).
La manovra di posizionamento verticale (vedi animazione), si completa in 28 minuti, a questo punto, i novantuno metri della nave che finiscono sott’acqua, permettono di svolgere ricerche sofisticate sulle onde marine, i segnali acustici, la temperatura e densità dell’acqua e la raccolta dei dati meteorologici.
FLIP è stato creato nel 1962 da due scienziati, Fred Fisher e Fred Spiess, volevano, per le loro ricerche sulle forme d’onda del mare, un mezzo più stabile di una nave da ricerca tradizionale (vedi animazione).
FLIP, Finanziata dalla US Office of Naval Research e il Marine Physical Laboratory of the Scripps Institution of Oceanography, costruita dalla The Gunderson Brothers Engineering Company of Portland, Oregon, nel 1995 ha ricevuto un finanziamento di due milioni di dollari per un ammodernamento. Attualmente sosta a La Jolla, in California, anche se opera in tutto il mondo. Finora ha realizzato trecento ricerche oceanografiche.

FLIP, unica nave al mondo in grado di galleggiare in assetto orizzontale e verticale
Grazie a FLIP, l’assetto da orizzontale a verticale è uno dei momenti più suggestivi che si possono vedere in mare. FLIP, a causa delle potenziali interferenze ai delicati strumenti acustici, non ha motori o altri mezzi di propulsione, quindi deve essere trainato in mare a una velocità di 7-10 nodi. Raggiunto il luogo desiderato, si posiziona operativamente, utilizzando tutte o una delle sue tre ancore.
Il lungo e sottile scafo del FLIP, a forma di cucchiaio, dotato di speciali cisterne zavorra, è inondato d’acqua di mare per farlo finire sott’acqua, mentre l’estremità opposta è fatta salire  in alto con l’aria nei serbatoi. L’estremità sporgente di FLIP, in altezza è equivalente a un edificio di cinque piani.
FLIP può operare altrettanto bene in acque poco profonde o con una profondità di oltre 3.600 km. Una volta che i novantuno metri dello scafo di prua è sommerso in assetto verticale, la nave è così stabile che praticamente non avverte l’influenza del moto ondoso (è stata progettata per resistere alla forza d’urto di onde alte 24 metri).

FLIP, soluzioni tecnologiche per l’assetto orizzontale e verticale
Interessante le soluzioni adottate quando la nave si posiziona verticalmente, la paratia si trasforma in pavimento e le aree di lavoro cambiano.
Tutte le aree operative si trovano nella parte superiore della FLIP, dove vivono e lavorano fino a un massimo di sedici persone. Per poter utilizzare lo stesso spazio in posizione orizzontale e verticale, ogni camera ha una porta sulla parete e una sul soffitto.
I letti a castello, i bagni, la cucina sono costruiti su sospensioni cardaniche, in modo da farli orientare con l’assetto della nave; altri elementi devono essere smontati e spostati.
Non tutti gli oggetti interni possono essere ruotati, per questo sono doppi, come due lavandini in bagno per averne uno sempre nella posizione corretta.
La fonte di alimentazione principale deriva da due generatori di 150kW con un generatore di 40kW per il backup. L’equipaggiamento per la  navigazione include un giroscopio, il GPS e il radar. Le comunicazioni sono garantite da apparecchiature radio per operare sulle frequenze HF, VHF, INMARSAT (satellitare)  e cellulari.

Vita di bordo
La vita per i cinque membri dell’equipaggio e undici ricercatori a bordo del FLIP, non è per i deboli di cuore, specialmente quando si deve stare sul ponte, mentre il ponte sotto diventa gradualmente una paratia.
Il capitano William Gaines A, vicedirettore del Laboratorio Marino di Fisica presso Scripps Institution of Oceanography, ha detto:
“Gli ultimi quindici minuti del movimento per l’assetto verticale della nave avviene rapidamente. L’equipaggio e piloti rimangono sui ponti esterni, c’è molto rumore quando l’aria residua dalle cisterne di zavorra esce dalle linee di sfiato situate sul ponte più basso esterno.
Una volta che l’assetto verticale è terminato, il personale deve far fronte con il lavoro che si svolge su cinque piani sopra l’oceano, con scale ripide e spazi ristretti necessari per rendere operativa la nave.
In mare l’abitabilità su FLIP è condizionata a causa degli spazi combinati, la privacy è limitata. Ci sono due servizi igienici di bordo, due docce, ma solo una può essere utilizzata in assetto verticale o in assetto orizzontale.
Bisogna essere persone speciali per far parte dell’equipaggio della FLIP, molti scienziati preferiscono lavorare su questa nave che su quelle convenzionali perché su FLIP si crea un rapporto più famigliare, Tom Golfinos, il Dirigente Responsabile, è a bordo da diciassette anni“.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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