Eutanasia – Minoli: proporro' filmato integrale di una morte in diretta

La tv, con Raitre e la struttura Rai Educational, entra a gamba tesa nel dibattito sull’eutanasia. ‘La storia siamo noi’, il programma di Giovanni Minoli, proporra’ infatti lunedi’ il filmato di un’eutanasia in diretta. La storia, che segue giorno per giorno l’ultima fase della vita di un uomo, affetto da una malattia incurabile, fino alla sua ‘morte a richiesta’, viene dall’ Olanda e venne trasmessa dallo stesso Minoli, tra molte polemiche, nel ’95 su Raidue (l’ ‘Osservatore romano’ parlo’ di ‘telecrazia’ che si afferma "anche sul diritto di vivere").
All’epoca il filmato venne pero’ ‘tagliato’ proprio nella scena-clou, quella dell’iniezione al curaro perche’, spiego’ allora Minoli, si voleva "rispettare il concetto di morte e la sensibilita’ di tutti i telespettatori". Stavolta, pero’, il filmato sara’ integrale.
Alcuni Paesi, all’epoca, avevano invece richiesto alla casa produttrice olandese soltanto la sequenza finale.
Il documentario, che dura 52 minuti, racconta gli ultimi giorni di vita di Cees Van Wendel de Joode, 62 anni, malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurologica che blocca progressivamente qualsiasi movimento e per la quale non esiste cura. In una Amsterdam perennemente plumbea, si assiste alla decisione del malato di richiedere l’eutanasia, che in Olanda e’ legale, entro alcuni limiti, alle visite del medico incaricato di praticarla e ai suoi dubbi etico-professionali, ai dialoghi con la moglie che interpreta i pensieri del marito attraverso i suoi frammenti gutturali di parole sempre meno comprensibili. Si arriva al giorno stabilito dal malato per morire e la telecamera inquadra l’addio alla moglie, le ultime domande del medico che chiede all’uomo se e’ ancora fermo nella decisione, i preparativi per la ‘morte dolce’.
"Chiediamo al presidente Claudio Petruccioli e al direttore di Rai Tre Paolo Ruffini di intervenire al piu’ presto sulla messa in onda del filmato sull’eutanasia che sara’ trasmesso il prossimo lunedi’ all’interno del programma ‘La storia siamo noi’". Lo dichiarano Renzo Lusetti della Margherita, Loredana De Petris dei Verdi, Ignazio Marino dei Ds: "Fatta salva la liberta’ di opinione e’ gravissimo che il servizio pubblico possa mandare in onda filmati del genere. A maggior ragione se si pensa che, nel tentativo di farsi pubblicita’, questo documentario viene annunciato addirittura una settimana prima". "Si tratta di una decisione inopportuna e di cattivo gusto che lede la credibilita’ del servizio pubblico e su cui auspichiamo un intervento immediato dei vertici Rai".
Il programma di Minoli sull’eutanasia, in onda lunedi’ prossimo? "Non l’ho visto. Credo che la Rai debba proporre un’offerta varia e complessa. Non ci sono esclusioni a priori. Spetta poi alla responsabilita’ di chi realizza il programma". Cosi’ il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un’opinione sul tema della puntata che Minoli lunedi’ prossimo dedichera’ al tema dell’eutanasia al centro del dibattito politico.
"Il tema dell’eutanasia racchiude implicazioni giuridico-morali di tale ampiezza e dirompenza da richiedere agli operatori dell’informazione pubblica un’attenzione quanto mai rispettosa della sensibilita’ dei telespettatori. Per questo motivo va evitato l’effetto ‘pugno nello stomaco’ che la spettacolarizzazione della morte finirebbe fatalmente per creare nelle coscienze dei cittadini, condizionando sul nascere un dibattito che, al contrario, necessiterebbe di serenita’ di giudizio e di meticolosi approfondimenti". Lo ha dichiarato il presidente della Vigilanza Rai Mario Landolfi in merito all’annunciata trasmissione di Raitre ‘La storia siamo noi’ che mandera’ in onda un filmato sull’eutanasia.
"La Rai, infatti, farebbe torto alla propria vocazione se non ritagliasse per se’ il ruolo di garante di un’informazione ragionata e di interprete dei sentimenti piu’ profondi della nostra comunita’ nazionale", ha aggiunto Landolfi.
Fonte: Aduc Vivere & Morire

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8 thoughts on “Eutanasia – Minoli: proporro' filmato integrale di una morte in diretta

  1. il rispetto della vita umana include la libertà di deciderne il termine.

    il resto è solo corda per impiccarsi al vaticano.E davvero, non merita rispetto, chi specula sul dolore.

  2. Problema scottante. Sono contro la spettacolarizzazione del dolore, ma una persona può decidere della sua vita.

    Felice notte e baciotto*

  3. tema scottante….

    Da una parte trovo giusto parlarne… e riflettere sul diritto sacrosanto di ciascuno ad abbandonare un corpo ormai inutile…

    Dall’altra temo che, come sempre più spesso accade, l’informazione scada nella spettacolarizzazione, perdendo il fine primo che è, appunto, lo spunto alla riflessione.

    Trovo macabro, poi, assistere alla morte di una persona per la quale non provo alcun sentimento… diventa come assistere ad una fiction… e questo è davvero troppo!

    Nella mia vita ho visto morire diverse persone care… è un momento di tale e tanta intimità, di tale e tanta intensità, che trovo riduttivo e offensivo farne un ‘documentario’ per coloro che non sono direttamente coinvolti…. lo guarderanno sempre con un occhio freddo e distante…appunto come se vedessero una fiction.

    Ma la morte è una cosa seria!

    E serissimo… e profondo… e intimo.. e etico… è il discorso sull’eutanasia.

    Lo si potrebbe affrontare con più delicatezza e rispetto… anche per dargli il giusto peso e il giusto VALORE.

  4. un tema delicatissimo.

    detesto questo genere di programmi che tende a strumentalizzare la vita e il dolore dei malati. non li tollero. li trovo ingiusti.

    eppoi ognuno di noi dev’essere libero di decidere della propria vita.

  5. Grazie per aver espresso il vostro pensiero. Il tema investe la coscienza di tutti (perché non vogliono il referendum?). Io sono a favore, deve essere legalizzata, a maggior ragione per combattere quella clandestina.

  6. Sono d’accordo con te Pat, va legalizzata, e va dato il diritto a chi soffre in un corpo che non può più permettergli di vivere umanamente di scegliere se porre fine alle proprie sofferenze. L’accanimento terapeutico poi, secondo me, in certi casi è terribile. E’ condannare qualcuno ad una vita di sofferenze.

    D’altro canto, sono anch’io contro la spettacolarizzazione. E’ un tema che va approfondito. Con giusta serietà.

    Un bacione Patt.

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