Esclusivo: gli americani hanno le prove, intercettate le comunicazioni di chi ha usato il gas nervino in Siria

Mercoledì scorso, nelle ore successive il terribile attacco chimico a est di Damasco, un funzionario del Ministero della Difesa siriano in preda al panico ha parlato al telefono con un leader di un’unità di armi chimiche, per avere risposte su un attacco con gas nervino che ha ucciso più di 1.000 persone.
Le conversazioni sono state intercettate dai servizi d’intelligence degli Stati Uniti, è questo il motivo principale per cui i funzionari americani ora dicono di essere certi che gli attacchi chimici sono opera del regime di Bashar al-Assad e per questo l’esercito americano nel giro di pochi giorni porterà un attacco a quel regime.
L’intercettazione ha sollevato alcune questioni sulla colpevolezza per la strage chimica: l’attacco del 21 agosto 2013 è stato ordinato da un ufficiale siriano che ha agito oltre i propri poteri? Oppure è stato esplicitamente diretto da alti esponenti del regime di Assad?
Ecco la risposta di un funzionario dell’intelligence degli Stati Uniti:
«Forse è stata l’iniziativa di un singolo Generale, forse è stato un errore di calcolo da parte del governo di Assad, qualunque sia la ragione, l’attacco chimico ha scatenato indignazione in tutto il mondo. Non sappiamo esattamente perché è successo, sappiamo solo che è stato fottutamente stupido, l’amministrazione Obama è sul punto di intervenire militarmente in Siria».
Analisti d’intelligence americani sono certi che le armi chimiche sono state utilizzate il 21 agosto 2013, le telefonate intercettate, in combinazione con gli account dei medici locali e la documentazione video della tragedia, sono considerate una prova certa. Ecco perché il governo degli Stati Uniti, dal presidente in giù, è stato inequivocabile nelle sue dichiarazioni, i militari siriani hanno gasato migliaia di civili nella regione orientale di Ghouta.
I servizi di spionaggio degli Stati Uniti tuttavia non ha ancora acquisito le prove che sono tradizionalmente considerate l’esame più accurato nei casi di attacchi con armi chimiche come il terreno, il sangue e altri campioni ambientali. Ciò è il tipo di prova che l’America e i suoi alleati ha elaborato in scala ridotta per avviare una risposta militare per la rappresaglia.
C’è un dibattito in corso all’interno dell’amministrazione Obama sul fatto di colpire immediatamente Assad o se consentire al personale ispettivo delle Nazioni Unite di trovare le prove prima dell’inizio dei bombardamenti.
Jay Carney portavoce della Casa Bianca, ha detto che è già stato chiaramente stabilito che le armi chimiche sono state utilizzate in maniera significativa.
Gli esperti di armi e analisti d’intelligence degli Stati Uniti, dopo l’attacco chimico hanno iniziato a esaminare decine di video e foto presumibilmente provenienti dalla zona degli attacchi, hanno rapidamente concluso che un gas nervino, come il sarin, era stato usato lì. I video mostrano giovani vittime che erano a malapena in grado di respirare e, in alcuni casi, avevano le contrazioni. I primi piani delle foto hanno rivelato che le loro pupille erano ristrette. Medici e infermieri che hanno trattato le vittime hanno riferito che in seguito hanno avuto difficoltà a respirare. Testimoni oculari parlano di bambini piccoli in stato confusionale, non potevano nemmeno riconoscere i propri genitori. Tutti questi sono segni classici di esposizione a un agente nervino come il sarin, l’arma chimica scelta dal regime di Assad.
Tra le prove più determinanti anche le immagini dei missili che presumibilmente sono stati utilizzati per gli attacchi mortali. Se avessero trasportato testate convenzionali, probabilmente sarebbero stati quasi del tutto distrutti dall’esplosione. I missili che sono stati trovati a est di Ghouta in gran parte erano intatti perché l’arma era piena di agente nervino, non di esplosivo convenzionale.
Nei giorni successivi sono divampate le accuse sulla responsabilità dell’attacco chimico, alcuni hanno accusato il governo siriano, altri hanno accusato i ribelli. Gli alleati del regime di Assad, come l’Iran e la Russia, hanno puntato il dito contro l’opposizione. Le comunicazioni intercettate dagli americani raccontato una storia diversa, quella in cui il governo siriano è chiaramente il colpevole.
La linea ufficiale della Casa Bianca è che il presidente sta ancora valutando le opzioni per la Siria, anche se a Washington si parla di un imminente attacco punitivo al governo di Assad. L’azione militare ha raccolto consensi anche da alcune colombe del Congresso, dopo aver visto le immagini di bambini morti, ordinatamente allineati a terra, ora, sono aperti alla possibilità di attacchi aerei degli Stati Uniti in Siria.
Il funzionario dell’intelligence in conclusione, ha detto:
«L’attacco chimico a Ghouta da parte dei militari siriani è orribile, qualunque cosa accada nei prossimi giorni, otterranno ciò che meritano».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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